«Je sto vicino a te 3»: canta Napoli musica per e con Pino Daniele

Com’è bella la città vista dall’entrata del Palapartenope: due lunghissime file rumorose e felici, una forse un po’ più giovane,...

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Com’è bella la città vista dall’entrata del Palapartenope: due lunghissime file rumorose e felici, una forse un po’ più giovane, un’altra forse più innamorata, grata. Nella sala grande entrano i quattromila che, in solo 15 minuti, hanno bruciato i 4.000 inviti distribuiti sul sito del Comune di Napoli per «Je sto vicino a te 3», il memorial che Nello Daniele dedica a suo fratello, il Pino della nuova Napoli che ancora stiamo aspettando, a cui lui ha dato una nuova definizione, equazione: Napule è Pino Daniele. Un’identità più seria, verace quanto cosmopolita, di quelle cofecchie neoborboniche che dilagano nei social asociali.


Fabio De Caro esce per primo, dopo che dj Roberto Funaro ha fatto «pariare» la folla con la sua selezione terronista. L’attore ha scritto una lettera al fratello maggiore adottivo che non ha mai conosciuto, che gli ha mostrato la città e i suoi concittadini attraverso le sue canzoni. Si racconta tra i tanti smarriti al momento della sua scomparsa. Poi un ghigno: «Me chiammo Malammore, o guardaspalle ‘e don Pietro Savastano». Qualcuno in platea lo guarda stranito, il suo volto s’è fatto malvagio: «No, no, io sono Fabio De Caro e quelli come Mallammore, quelli che infangano la bellissima terra mia, li odio nel profondo. Ma nonostante tutto il sangue, nonostante tutti gli abusi - che tu già denunciavi 40 anni fa e “’nisciuno se ne’mpurtava” - nonostante il dolore che questa gente provoca, ti devo confessare che Napule oggi è più bella che mai». Parla con Pino del rinascimento turistico, fa il segno delle corna e dice «scio’» a quelli che vorrebbero lavarci con il fuoco. Ringrazia per aver reso Napoli migliore, più bella. Sue, sono le uniche parole non cantate della serata, insieme con quelle di Maurizio de Giovanni, fin dalla prima edizione testimonial d’eccezione dell’evento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino