La grande tradizione della scuola napoletana sarà la protagonista del concerto Intorno al ‘700 Napoletano a cura dell’Orchestra da...
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Il concerto sarà dedicato alla memoria di Carlo D’Angiò, il musicista scomparso lo scorso settembre, fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare con Roberto De Simone, Giovanni Mauriello ed Eugenio Bennato, che lo ricorderà sul palco prima dell’inizio dell’esecuzione.
«Tra la fine del ‘600 e per tutto il ‘700 Napoli è stata una delle capitali europee più evolute, dove la musica era veramente di casa con ben quattro Conservatori che curavano la formazione dei giovani. Alla scuola napoletana va attribuito il merito di una più accurata razionalizzazione del linguaggio musicale, di quella che potremmo definire “la grammatica” della musica», spiega il Maestro Filippo Zigante, presidente dell’Ancem con il notaio e scrittore Dino Falconio (presidente onorario). Il pomeriggio musicale proposto dall’Ancem si aprirà e chiuderà con due compositori tra i più celebrati dell’epoca: Leonardo Leo, maestro alla Pietà dei Turchini, organista della Cappella Reale e maestro di cappella della Chiesa di Santa Maria della Solitaria, autore di opere teatrali rappresentate anche al San Carlo, di musica sacra e di musica strumentale, e Francesco Durante, già allievo di Alessandro Scarlatti del quale raccolse l’eredità quale maestro del Conservatorio di Sant’Onofrio, dedicandosi soprattutto alla musica sacra e con un successo tale che le sue composizioni furono eseguite in tutta Europa. Jean Jacques Rousseau lo definì «le plus grand harmoniste d’Italie, c’est-à-dire du monde».
La parte centrale del concerto sarà dedicata a Nicola Sabatino, compositore apprezzato all’epoca che ottenne molte esecuzioni di suoi lavori al Teatro San Carlo e nei Conservatori cittadini e successivamente dimenticato: oggi si riportano alla luce suoi lavori che meritano di essere riproposti all’attenzione del pubblico. «Ci sarà infine la sorpresa della composizione di Giovanni Sollima, classe 1962 - conclude il Maestro Zigante - un violoncellista e compositore palermitano che riscuote grande successo in entrambi i generi musicali ai quali si dedica e che ha tratto ispirazione dalla scuola napoletana del ‘700, segno evidente che ancora oggi quel momento glorioso della nostra storia e della nostra arte è ancora attuale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino