L’abbiamo conosciuto poco più che ventenne in una delle serie tv più popolari degli anni Novanta e Duemila. James Van Der Beek, l’indimenticabile Dawson...
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“Alcuni uomini potenti - ha scritto sul suo account - mi tastarono il sedere. Inoltre da loro fui costretto a inappropriate conversazioni sessuali”.
Il post di Van Der Beek, che è stato subito sommerso da testimonianze di solidarietà e stima per la sua scelta di rendere pubblico quanto accadutogli, ha richiamato alla mente di molti il caso Harvey Weinstein (il potente produttore hollywoodiano accusato da molte attrici di violenze fisiche e psicologiche), un caso su cui lo stesso interprete di Dawson’s Creek ha voluto dire la sua.
“Ciò di cui è stato accusato Weinstein è un crimine. Applaudo chiunque abbia deciso di parlarne”, ha affermato l’attore, che poi ha aggiunto: “Capisco comunque l’immotivata vergogna, l’impotenza e l’inabilità a denunciare. Esiste una dinamica molto forte che sembra impossibile sconfiggere”.
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Il Mattino