«Questa è una festa, una festa da ballo, e io mi sento un pò un Don Chisciotte che combatte con la fantasia e il romanticismo contro la cupezza di questi...
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«L'idea - confessa Jovanotti - mi è venuta quando rileggendo Don Chisciotte ho scoperto che aveva 51 anni, la mia età». Di fronte ai 12.000 fan del Forum, Jovanotti mette in scena una delle sue feste più riuscite («volevo alzare l'asticella, volevo fare impazzire il pubblico che mi dimostra una fiducia smisurata e che ormai si aspetta parecchio dai miei show») e come in una vera 'ballroom' fa piazzare dei lampadari (una decina di 3 metri di diametro l'uno) che scendono sui pezzi più intimi per lasciar posto a luci laser, totem colorati, visual surreali e persino un ponte girevole con una consolle, dove a metà scaletta Lorenzo (che indossa abiti di Valentino creati da Pierpaolo Piccioli per il tour) sale e torna dj per proporre un remix di alcuni dei suoi brani più movimentati e far scatenare la platea.
Così ad un incipit affidato ad una scatenata 'Ti porto via con mè, che è un manifesto programmatico, segue un'altalena che va avanti e indietro in una carriera iniziata proprio a Milano 30 anni fa («il mio primo concerto al Rolling Stones con un piatto e quattro basi, che se l'aspettava che sarei arrivato qui»). Lorenzo concentra i brani nuovi soprattutto nella prima parte della scaletta ('In Italia, 'Oh, vita!', 'Sbam!'), tra un 'Penso positivò e 'Gli immortalì, fa seguire 'Baciami ancorà dal pezzo più romantico del nuovo album, 'Chiaro di lunà. Il 'Don Chisciottè del pop prende la parola solo due volte, per un omaggio a Milano e per un messaggio più 'politicò.
Prima di eseguire 'Famè, cita Darwin «che diceva che i grandi scatti dell'evoluzione avvengono quando succede qualcosa di sbagliato al momento giusto, o qualcosa di giusto al momento sbagliato. Quando succede la cosa giusta al momento giusto non succede proprio niente. Ma il razzismo è la cosa sbagliata al momento sbagliato. La complessità in cui siamo immersi non si può spiegare con queste categorie. Se faccio musica è perché sono cresciuto in un mondo aperto», afferma, dicendo la sua su uno dei temi che tiene banco nella campagna elettorale («questo intervento non era affatto meditato, mi è venuto spontaneo», spiega alla fine dell'esibizione). E non a caso il gran finale del live è affidato ad una versione di 'Viva la libertà', in cui coinvolge tutto il pubblico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino