«L'onore e il rispetto» al capolinea: chiude la saga con Garko

«L'onore e il rispetto» al capolinea: chiude la saga con Garko
Milioni di spettatori si preparino ad elaborare il lutto: con la quinta stagione, sugli schermi di Canale 5 dal 31 marzo, cala il sipario su «L'onore e il...

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Milioni di spettatori si preparino ad elaborare il lutto: con la quinta stagione, sugli schermi di Canale 5 dal 31 marzo, cala il sipario su «L'onore e il rispetto», in onda per otto puntate, con sottotitolo inequivocabile, «Ultimo capitolo». Gabriel Garko chiude con il suo fortunato personaggio di Tonio Fortebracci, circondato da un cast dove spiccano attori come Lisa Gastoni, Toni Garrani, Mattia Sbragia e, ospite d'onore, Bo Derek, «un mio mito di gioventù» confessa il protagonista. Non rivelabili gli intrecci che si svilupperanno per la regia di Alessio Inturri e Luigi Parisi, Garko ammette che dispiace mettere la parola fine, anche se la collaborazione con la struttura che cura le fiction per Mesiaset continuerà presto, «non appena avremo trovato il progetto giusto. Intanto mi dedicherò al teatro e mi preparo a girare all'estero, su un set circondato dal segreto professionale».


Il direttore di rete, Giancarlo Scheri, si duole per questo stop: «Peccato, perché abbiamo saputo far coincidere i numeri con la qualità, grazie a una scrittura appassionante e a un meccanismo senza cedimenti, che poteva procedere all'infinito. È comunque in televisione, mai dire mai...». Con una media di circa sei milioni a puntata nelle prime tre stagioni, appena un po' ridotti a cinque nell'ultima, «L'onore e il rispetto» risulta ancora ambientata in Sicilia, anche se per non meglio precisati «problemi di produzione» tutto è stato girato in Puglia: «Stavolta si chiude davvero - continua Garko - e mi dispiace, ma è giusto terminare prima del rischio di logorio. Mi ritengo fortunato e sono grato per la popolarità che mi ha garantito: prima ero già abbastanza conosciuto, ma con L'onore e il rispetto c'è stato il salto decisivo. Al punto che nei presepi napoletani è anche spuntata la statuina di Tonio: ne ho recuperata una e la conservo con orgoglio».
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Il Mattino