Se si può trovare qualcosa di buono nel disastro provocato dall’epidemia da coronavirus, uno dei campi dove cercare è sicuramente l’arte, in particolar...
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Ecco spiegato il proliferare in questo periodo di videoclip realizzati con lo stesso format: ogni musicista suona o canta il proprio pezzo di canzone stando a casa sua, poi in fase di montaggio e di mix si mettono insieme le immagini, che diventano un collage di riquadri, mentre il brano suona come se tutti i musicisti si fossero esibiti tutti nello stesso ambiente. A questa idea la band de La Maschera ha voluto aggiungere i cori eseguiti dal pubblico virtuale: «L’idea è nata durante un live su Instagram che stavo trasmettendo da casa mia – spiega Roberto Colella, frontman del sestetto partenopeo –. Stavo cantando Amarcord e sul finale, nel momento del coro, molti degli utenti collegati scrivevano nei commenti “lalà lalà”. E allora mi sono detto che sarebbe stato bello accogliere quella voglia di partecipazione, dando voce a quel “coro testuale”».
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Così parte una sorta di contest per partecipare al nuovo video di Amarcord, brano contenuto nell’album ‘O vicolo ‘e l’alleria, nella versione #OgnunoACasaSoja: «Abbiamo dato un link dove scaricare la base musicale – spiega ancora Colella –. E chi voleva prendere parte al video, doveva riprendersi mentre cantava ascoltando la base in cuffia, per poi inviarci il file». E la risposta del pubblico è stata entusiasmante: «Abbiamo ricevuto un centinaio di contributi e siamo riusciti a farne entrare un’ottantina nel videoclip, grazie all’abilità di Antonio Dafe Multiversi». E continua: «Questo è il nostro secondo videoclip realizzato in regime d’isolamento, il primo con il coinvolgimento del pubblico ed è stata una bella esperienza. Ma suonare dal vivo è tutta ‘n’ata cosa e speriamo di poter rivivere presto quelle emozioni. Nel frattempo, ringraziamo di cuore chi ha voluto partecipare a questo nuovo e bellissimo esperimento». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino