Liberato a Napoli, gli show diventano quattro: concerto nel carcere di Poggioreale

Il cantante misterioso si esibirà martedì 19 settembre nella chiesa del penitenziario

Liberato sul lungomare di Napoli
Dai tre show alle quattro giornate di Napoli: nessun paragone con la Liberazione dal nazifascismo di cui la città medaglia d’oro per la Resistenza sta per celebrare...

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Dai tre show alle quattro giornate di Napoli: nessun paragone con la Liberazione dal nazifascismo di cui la città medaglia d’oro per la Resistenza sta per celebrare l’ottantesimo anniversario, ma Liberato vuole così. Il cantante misterioso, infatto, non si esibirà soltanto sabato, domenica e lunedì, in piazza del Plebiscito, sold out da tempo, circa 70.000 i biglietti venduti, con pullman in arrivo da mezza Italia, soprattutto dalla Campania. Ma completerà il suo exploit partenopeo martedì, 19 settembre, giorno del miracolo di San Gennaro, quando, in mattinata, verso le 10.30 si esibirà nella chiesa del carcere di Poggioreale, su invito della Asl Napoli 1.

Un’operazione non proprio facilissima, perché subordinata al mantenimento del segreto dell’identità dell’artista, che avrebbe ottenuto una deroga agli ordinamenti carcerari per avere accesso alla struttura senza dover mostrare i propri documenti. Un’operazione di attenzione, la sua, per una platea più che svantaggiata, quella dei tossicodipendenti.

Intanto in piazza del Plebiscito continuano le operazioni di montaggio del palco, ritardate rispetto al previsto per permettere l’arrivo della «Deejay ten» con Linus & Co. I tre concerti saranno ripresi dalle telecamere di Francesco Lettieri, regista di riferimento dell’icona urban senza volto: per continuare a nasconderlo anche agli spettatori degli show ci penserà (oltre al solito cappuccio di felpa) lo stage design ed il ligth show disegnati dal guru bresciano Martino Cerati, oltre ai visual da lui studiati con il duo del Quiet Ensemble. Assente da Napoli, se si escude la festa per il terzo scudetto al Maradona, dal 9 maggio - data per lui più che simbolica - 2018, quando si esibì alla rotonda Diaz, e dalla Campania dal 20 luglio 2020 quando si materializzò nel mare su una chiatta al largo della spiaggia procidana della Lingua, Liberato ha scelto personalmente i supporter che apriranno le tre serate: i giovani rampanti dei Thru Collected e i dj revivalisti newpolitani di Napoli Segreta. Probabile la presenza, con la sua band, del quartetto d’archi visto più volte al suo fianco.

Le quattro giornate di Napoli saranno per Liberato, già star internazionale, un’incoronazione ufficiale, nella piazza di Pino Daniele, a cui potrebbe anche rendere omaggio, come già fatto in passato, magari insieme alla sua squadra del cuore (sabato si gioca con il Genova, quindi niente improvvisate, domenica e lunedì... si vedrà). Inevitabilmente, si riaprirà anche il dibattito sulla sua identità, rilanciando l’ipotesi che sotto il cappuccio si nasconda il producer Gennaro Nocerino, seguendo le tracce che vogliono Madrid come base sua e del suo staff. In scaletta, a dar retta agli ultimi show: «Guagliò», «Nunneover», «Oi Marì», «Gaiola portafortuna», «Anna», naturalmente «Nove maggio» da cui tutto ebbe inizio, «Me staje appennenn’ amò», «Nun ce penzà»; l’orgoglio di appartenenza di «We come from Napoli», «Guagliuncella napulitana» e «Partenope»; «Nunn’a voglio ‘ncuntrà», la sua versione di «Cicerenella», «Tu t’è scurdat’’e me» e, magari qualche mash-up. Ma le sorprese non mancheranno: le quattro giornate di Napoli per Liberato non sono certo routine. 

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Il Mattino