Lina Wertmuller, Sophia Loren in lacrime: «Se n'è andato un familiare»

Lina Wertmuller, grande protagonista del cinema italiano e prima donna candidata all'Oscar per la regia, si è spenta oggi a Roma all'età di 93 anni. Sono...

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Lina Wertmuller, grande protagonista del cinema italiano e prima donna candidata all'Oscar per la regia, si è spenta oggi a Roma all'età di 93 anni. Sono molte le personalità che hanno speso paroe di cordoglio in suo onore.

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, l'ha definita «regista e intellettuale di grande finezza, che ha dato vita in tutta la sua prestigiosa carriera cinematografica a film e personaggi indimenticabili». 

«Sono profondamente addolorata. È scomparso un mito che verrà a mancare per sempre. Per me è come se fosse morto un familiare», queste le parole dell'attrice napoletana Sophia Loren, con la quale aveva instaurato un sodalizio. 

E ancora Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli «Ciao Lina, che onore averti voluta cittadina onoraria di Napoli». Fu proprio de Magistris a conferire la cittadinanza onoraria alla regista il 22 dicembre 2015 nel corso di una cerimonia a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli. 

Il nipote Massimo Wertmuller ha espresso il suo dolore in un post su Facebook: «Quando se ne va un Pasolini, uno Scola, un Monicelli, un Magni, un Proietti, un Falqui, o una Lina, ti dispiace e ti preoccupi di tutto il mondo che se ne va con loro. Tutto il loro mondo che avevano creato, a migliorare la vita di tutti, e che dal giorno dopo si deve cercare di conservare e preservare. Però, però, io oggi non piango la maestra, la genia, che se ne è andata. Soffro, soffrirò con tutti il vuoto incolmabile che lei lascia, ma io piango un fatto mio personale e intimo. Io piango l'ultima rappresentante  consanguinea della vita che ho avuto sin qui, l'ultima superstite del mio passato, anche remoto. Io piango i ricordi familiari che mi hanno legato a lei da bambino. Io piango la sorella di mio padre. A lei non piaceva che la chiamassi così, ma io, prima di tutto, piango mia zia». 

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Il Mattino