Lino Banfi: «La mia nomina ha fatto capire alla gente cos'è l'Unesco»

Lino Banfi: «La mia nomina ha fatto capire alla gente cos'è l'Unesco»
Per Lino Banfi a Sorrento è nato un gelato al gusto di orecchiette. Ma il popolare attore pugliese ha chiuso i 41/esimi «Incontri Internazionali del Cinema» di...

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Per Lino Banfi a Sorrento è nato un gelato al gusto di orecchiette. Ma il popolare attore pugliese ha chiuso i 41/esimi «Incontri Internazionali del Cinema» di Sorrento dedicati alla Germania con un discorso serio sull'Unesco di cui è stato nominato Commissario. «La mia nomina ha avuto già il merito di far capire alla gente cosa sia l'Unesco. E ora tante proposte mi stanno arrivando per nuove candidature da sostenere, anche dal Nord Italia. Ma da tempo avevo suggerito a Canosa di inoltrare la richiesta per divenire Patrimonio mondiale dell'Umanità».  Dopo cinque giorni di proiezioni con anteprime, classici, e autori tedeschi, la storica manifestazione fondata da Gian Luigi Rondi ha festeggiato il popolare attore con la proiezione di Indovina chi sposa mia figlia di Neele Leana Vollmar, grande successo al botteghino in Germania dieci anni fa, dove Banfi è Antonio Marcipane, papà tipico meridionale di una ragazza italo- tedesca.


«Recentemente mi è stato offerto anche un seguito del film - ha aggiunto l'attore - il mio personaggio sarebbe dovuto andare in America e conoscere Robert de Niro. Ma ho deciso di non allontanarmi da mia moglie, a causa delle sue condizioni di salute. L'esperienza su quel set è stata indimenticabile, i tedeschi sono serissimi, prima di scegliermi avevano studiato tutto di me, da Nonno Libero alle commedie, all'esperienza con Risi. Credevo di dover essere doppiato e invece volevano proprio la mia voce». E sulla nomina a commissario Unesco Banfi aggiunge: «Mi sono sentito come nella poesia di Totò
Livella, mi sono dovuto quasi giustificare, come lo spazzino sepolto accanto al nobile. Perchè mi hanno scelto? In passato mi sono impegnato anche per l'Unicef, credo che mi ritengano un buon comunicatore». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino