Dopo trenta anni Luigi De Filippo riporta in scena "Le metamorfosi di un suonatore ambulante", commedia scritta da Peppino e presentata con grande successo di pubblico e...
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Nel terzo millennio i De Filippo, in palcoscenico da oltre 150 anni, riempiono i teatri, mentre da più parti si conferma la crisi del teatro: «Il teatro non è in crisi, il teatro è morto. E' morto - sostiene De Filippo - perchè non ci sono più autori e non c'è un ricambio in grande stile di attori. I Gassman, gli Albertazzi sono venuti fuori dalle scuole di teatro ed oggi non vedo giovani in grado di poter reggere il confronto con questi grandi personaggi. Il teatro napoletano è diverso. La scuola che frequentano i nostri giovani è quella della strada, è la vera scuola. Ci sono alcuni autori napoletani interessanti che sanno far ridere con intelligenza, senza essere volgari e senza dover ricorrere alle battute pesanti, così come ci sono giovani attori che chiedono di vivere in palcoscenico l'ironia, l'arguzia e la fantasia di Napoli». Dopo il debutto beneventano De Filippo salterà Napoli («Ci vado il prossimo anno e nel teatro che dico io» lancia con una punta di polemica) per poi recitare al nord. Nel mese di marzo uno stop alle recite per registrare per Rai2, per Palcoscenico, Un giovane di campagna, lavoro messo in scena a Benevento per l'edizione 2000 di Città Spettacolo.
Dal Mattino del 2 maggio 2002 Leggi l'articolo completo su
Il Mattino