«Made in Sud» diventa «Mad in Italy», il ritorno di Gigi e Ross su Rai 2

Al timone torna Elisabetta Gregoraci con Gigi&Ross, che con «Made in Sud» sono nati

Dalle ceneri di «Made in Sud» nasce «Mad in Italy». Almeno per ora, questo è il titolo. «Mad» (pazzo) evoca «made»,...

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Dalle ceneri di «Made in Sud» nasce «Mad in Italy». Almeno per ora, questo è il titolo. «Mad» (pazzo) evoca «made», ovviamente, e vuole indicare la sana follia che è ingrediente spesso decisivo di una buona comicità. Insomma, si cambia. Dopo dieci anni su Raidue e a 15 dalla sua gestazione nell'utero ombroso e ridanciano del Tam, in via Martucci, il format aveva bisogno di una sostanziosa rinfrescata. A deciderne la sorte sono stati gli ascolti delle ultime edizioni, in progressiva discesa.

Il programma è accreditato come nuovo. In realtà, sembra tanto che il vecchio, cacciato dalla porta, almeno in parte ritornerà dalla finestra. Comunque sia, la data di messa in onda di «Mad in Italy» è prevista per lunedì 15 gennaio, in prima serata sulla seconda rete. Al timone sarà un trio collaudato: innanzitutto Gigi&Ross, che con «Made in Sud» sono nati: «Ma possiamo dire che anche Made in Sud è nato con noi. Ci specchiamo l'uno nell'altro. Siamo come lo Spirito santo». La chiamata alle armi giunge a puntino, perché l'allegro binomio napoletano festeggerà nel 2024 i 20 anni di carriera. Al suo fianco, un altro ritorno: Elisabetta Gregoraci sarà eloquente partner femminile.

Si sa, il successo di un programma comico dipende molto dal conduttore, che dev'essere abile a gestire col ritmo, l'allegria e i tempi giusti le pedine sulla scacchiera. E il trio ha credenziali eccellenti, conquistate anno dopo anno sul palcoscenico dell'auditorium Scarlatti, riconfermato a furor di popolo. È noto: il suo pubblico funge da dodicesimo uomo in campo, dona adrenalina agli artisti e non ha rivali in Italia. È la carta vincente del centro Rai di Napoli, come sempre in veste di produttore, sotto l'egida dell'Intrattenimento prime time di Viale Mazzini, assieme alla Tunnel produzioni, che il suo fondatore Nando Mormone ha, però, venduto ad altra società.

La novità principale? Per diventare «Mad in Italy» - il titolo parla chiaro - «Made in Sud» perde la connotazione meridionale - la risata del Mezzogiorno opposta quella milanese di «Zelig» - e, con visione più eliocentrica, accoglie artefici di risata provenienti da tutta Italia. Prova ne siano i provini, fatti a Varese, a Roma e, ora, di nuovo al Tam. Nella fucina napoletana della comicità si svolgerà anche quello finale, negli ultimi giorni del mese, in cui si definirà il cast. Assecondando le indiscrezioni, dovrebbero farne parte gli Arteteca e il sempre più lanciato Vincenzo Comunale; giocoforza mancheranno il compianto Frank Carpentieri e il prof Enzo Fischetti, che in un contesto tricolore non potrà più ergersi a tenace difensore dell'idioma partenopeo. 

Su altre novità si riflette. Pare, per esempio, ci sarà una band dal vivo. La squadra degli autori è di prima scelta, con professionisti che hanno lavorato a «Zelig» e a «Striscia la notizia». Gigi&Ross: «L'intenzione è di virare dal programma squisitamente comico verso una sorta di varietà o avanspettacolo comico», per rivestire il contenitore con una identità e un ambiente ben definiti e riconoscibili, sul cui abbrivio far, poi, muovere gli artisti.

Quanto a Gigi&Ross, festeggeranno i 20 anni anche altrove: dal 18 al 21 gennaio, al teatro Troisi, riproporranno «Vico Sirene», di Fortunato Calvino; ad aprile, saranno di nuovo ospiti nella terza edizione di «GialappaShow», su Tv8: «Su quel parterre abbiamo sperimentato nuovi personaggi, una versione modificata del nostro storico Tiziano Ferro; Colapesce-Dimartino; la parodia di Mare fuori; e Salt Bae, il macellaio turco, nuova superstar del web. Be', alcuni li riproporremo a Mad in Italy, perché anche noi avremo le nostre sortite». Infine, ciliegina sulla torta: «Incrociamo le dita, lavoriamo al nostro terzo film».

Certo, in sede di bilanci, «Made in Sud» è stato un fenomeno televisivo. L'allegro binomio napoletano: «È un miracolo che abbia resistito per tanti anni», raggiungendo nella puntata del 18 novembre 2014 i 2.827.000 spettatori, col 12,72% di share, quasi il doppio di quel che Raidue spera di avere in prima serata. I due: «Sa come nacque il programma? Nel 2008 imitavamo Le Iene a Zelig, che aveva laboratori in varie città, spettacoli-vetrina per comici in cerca di fama. A Napoli c'eravamo soltanto noi. Al Tam. Da qui l'offerta di presentare il laboratorio partenopeo dello show di Canale 5. Mormone, intanto, ne aveva un altro, Si Pariando, condotto da Fatima Trotta. E noi gli proponemmo: perché non li uniamo? Ecco, quella felice fusione fu la prima cellula di un format che oggi è nella storia della tv». 

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Il Mattino