I Maneskin pronti al primo tour. E Damiano provoca ancora: «La prima cosa che ho fatto dopo X Factor? Sesso»

Qual è la prima cosa che avete fatto appena si sono spenti i riflettori di X Factor? Victoria, Thomas, Ethan:...

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Qual è la prima cosa che avete fatto appena si sono spenti i riflettori di X Factor?

Victoria, Thomas, Ethan: «Shopping». Damiano: «Sesso. Posso dirlo?».

Non si risparmiano i Måneskin in un'intervista a Glamour - in edicola da oggi - dopo la fine del talent di Sky – da cui sono usciti secondi – e alla vigilia di un tour (partenza il 17 febbraio da Perugia) che è andato sold out in poche ore e li ha costretti a raddoppiare le date. Più che il fenomeno di questo X Factor, sono il fenomeno musicale italiano dell’anno.

Dall’intervista si scopre, per esempio, che la prima esibizione in pubblico Victoria De Angelis, 18 anni ancora da compiere, l’ha fatta in terza elementare strimpellando Smoke on the Water dei Deep Purple; Thomas Raggi, 17 appena compiuti, in quinta; Ethan Torchio, anche lui a un passo dalla maggiore età, a 12 anni nella scuola musicale di un paese in provincia di Frosinone; e Damiano David, il più grande (si fa per dire: la prima melodia di cui ha memoria è Salirò di Daniele Silvestri) con i suoi 19 festeggiati l’8 gennaio, addirittura al liceo, dove ha cantato Your Song di Elton John.

Erano gli anni della sua metamorfosi: «Una vita fa, ero una persona diversa: portavo i capelli corti e precisi, giocavo a basket, non cantavo. Poi, la rivoluzione: merito di un gruppo di amici matti, che mi ha spronato a essere come mi pare: all’inizio mi nascondevo per evitare i commenti gratuiti che mi mettevano ansia. A un certo punto ho capito: a doversi nascondere è chi mi urla certe cose». Sempre Damiano dice a Glamour che i ragazzi sperano di riprendere più avanti gli studi, che gli impegni musicali li hanno convinti a interrompere. E che, a parte la media dell’8 di Ethan, non andavano comunque in modo particolarmente brillante.


«Strappavo il 6», ammette Thomas. Victoria oscillava «tra il 5 e il 7». Damiano, poi, «facevo schifo, non mi applicavo… Morale: due bocciature, tre con quella che sta per arrivare». Nella musica, in compenso, si sono impegnati al massimo, e per questo sono convinti di avere davanti una lunga carriera, a differenza di altri figli dei talent. «Le meteore», dice Damiano, «hanno sbagliato qualche step, non l’hanno voluto veramente, forse si sono accontentate. Non è il nostro caso, siamo terribilmente capricciosi: non con gli altri, con noi stessi». Ecco perché non ha dubbi su dove saranno fra 50 anni: «Sul palco, a suonare con i leggings o i pantaloni di pelle super skinny tipo Mick Jagger. Ancora sciolti e snodati. Ancora insieme».
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Il Mattino