Marisa Laurito: «Io con Sandra e Maura le ragazze irresistibili»

Il nuovo corso del road trip su Sky

Il cast di "Quelle brave ragazze"
Per Marisa Laurito il tempo non esiste. «Il tempo è un'utopia, come diceva Luciano De Crescenzo. È dentro di noi. Ognuno ha un suo ritmo. Visto che io...

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Per Marisa Laurito il tempo non esiste. «Il tempo è un'utopia, come diceva Luciano De Crescenzo. È dentro di noi. Ognuno ha un suo ritmo. Visto che io penso di avere 28 anni, questo è il mio tempo e io vivo come una ragazza». Marisa Laurito, che di primavere ne ha 71, ama mettersi in gioco, è curiosa e attratta dalle novità: così non ha avuto dubbio quando Mara Maionchi e Sandra Milo (91 anni, l'11 marzo) l'hanno invitata a viaggiare con loro per destinazioni ignote a bordo dell'iconico van maculato rosa shocking di «Quelle brave ragazze», road-trip show di Sky Uno. Ad accompagnare in vacanza il trio l'autista tuttofare Alessandro Livi, mentre a svelare le tappe e a dare loro indicazioni sul viaggio sarà sempre il tablet maculato della prima edizione. Si riparte il 19 febbraio ogni domenica per sei settimane alle 21.15 in esclusiva su Sky Uno e in streaming su Now.

Marisa, lei subentra al posto di Orietta Berti che ha dovuto rinunciare al bis perché inconciliabile con altri impegni già presi. Timori?
«Sì, certo. C'è sempre un timore quando si entra in un gruppo già formato. Avevo paura di non entrare in confidenza con Mara e Sandra e di non creare un bel rapporto, invece l'ingresso nel gruppo è andato benissimo. Sin dal primo abbraccio di saluto, il timore è volato vita. Ci siamo divertite, commosse, emozionate e abbiamo parlato e riso tanto. Mara e Sandra sono due donne speciali, piene di verve, intelligenti, con un grande vissuto e cose da raccontare meravigliose. Io le ascoltavo a bocca aperta. Mi hanno detto che parlo troppo anch'io, ma ho fatto anche tante domande. C'è stato uno scambio e un miscuglio di emozioni».

Mai un momento di disaccordo, una piccola lite?
«Sì, per esempio quando abbiamo parlato di diritti delle donne. La parità tra uomo e donna per me non è stata ancora raggiunta, sono terrorizzata da quanto accade alle iraniane, alle afghane. Invece Sandra vive in un mondo poetico e antico. Lei crede che la lotta per i diritti delle donne non sia utile e che le rivendicazioni femminili abbiano portato a una guerra tra sessi che non fa bene a nessuno».

Come ha sorpreso le sue compagne di viaggio?
«Probabilmente con la storia del logopedista che mi consigliò di usare un vibratore sulla punta della lingua per correggere la mia "erre" difettosa. Ho cercato di fare gli esercizi con il vibratore, ma non ho risolto molto. Quando ho cominciato a lavorare si usava recitare in dizione e non mi prendeva nessuno a lavorare come attrice. Anche Eduardo De Filippo cambiò le parole con la "erre" per non farmele recitare male. Poi quel difetto è diventato una mia caratteristica».

Ma lo star system italiano non sta puntando troppo sui giovani, ghettizzando i... divesamente giovani?
«Non credo. C'è attenzione in televisione verso le persone che non hanno perduto vivacità, ma forse nella società oggi si è perduto l'amore per chi ha un vissuto alle spalle e può dare consigli. Io quando ero giovane e incontravo Sandra Mondaini e Raimondo Vianello li guardavo come dei santi. Quando ho conosciuto Eduardo, lui aveva solo 50 anni e io 21, e lo consideravo un mito. Dobbiamo stare attenti a non usare le parole "anziano", "vecchio". Non mi piacciono. Per me non esistono. Il tempo è un'immagine, dipende da quello che hai dentro. Finché il cuore va, il cervello funziona e possiamo abbracciare, siamo giovanissimi. Ce ne siamo accorti a Sanremo con la standing ovation per Al Bano, Gianni Morandi e Massimo Ranieri».

Che cosa che non farebbe mai in viaggio?
«Io voglio fare di tutto e di più. Quando si viaggia si possono trovare ostacoli da superare ed è proprio questo il bello. Fare cose che altrimenti non faresti. Con Sandra e Mara andrei ovunque, anche in Amazzonia».

Nella vita ha fatto anche cose da «cattiva ragazza»?
«Da adolescente, a 15 anni, un giorno feci filone a scuola perché mentre passavo su via Caracciolo a Napoli, vidi una bellissima nave americana e sognai di salirci. Presi un panino al tonno, salii su una barchetta a remi e presi la direzione della nave, ma non sapevo remare. Chiesi aiuto, scese una scialuppa, mi portarono su, mi offrirono la colazione e poi chiamai mia mamma che si arrabbiò moltissimo. Quando mi riportarono a terra mia madre venne a prendermi sulla banchina e prese a schiaffi me e i tre marinai che mi accompagnarono».

Dove la porterà questa avventura televisiva?


«La prima tappa è Monte Carlo, il resto lo vedrete su Sky». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino