Il cantante Michele Bravi, in occasione del suo ritorno in tv da stasera con Amici Speciali e dell'uscita del singolo La vita breve dei coriandoli,...
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In quell'incidente, nel novembre 2018, morì una donna: Bravi chiese di patteggiare un anno e mezzo per omicidio stradale, e a proposito del processo, slittato per l'emergenza sanitaria, sottolinea: «È una vicenda che riguarda tante vite e credo che ogni volta che si ritira fuori non sono l'unico a soffrire, a pagare il peso di un'esposizione tra l'altro non richiesta. Quindi sì, mi preme chiudere questo capitolo doloroso perché tutti trovino lo spazio giusto per collocare quanto è successo».
«Quando subisci un trauma forte - spiega Bravi - la tua vita si sposta su un livello diverso, che non parla con quello di prima. Quando rivedo le mie vecchie immagini - io a Sanremo, io su un palco di qualche tour - è come se stessi guardando non dico uno sconosciuto, ma una persona che vive nel palazzo di fronte: la riconosci ma non sai bene chi sia». «Un giovane è proiettato sul futuro, ora sono radicato nel presente: è un esercizio costante ma che mi ha salvato», aggiunge, spiegando di essere stato aiutato nel suo periodo buio da una persona che - dice - «mi ha dato le coordinate e mi ha chiesto di tornare a usare la creatività per raccontare tutto questo. E sono nate queste canzoni».
Una persona che Bravi definisce un legame più forte dell'amore («il mio salvagente»): «Ora si è trasferito dall'altra parte del mondo: non è qui ma la sua presenza resta».
Il Mattino