Moses Allen contro Farrow: «False le accuse a Woody»

Moses Allen contro Farrow: «False le accuse a Woody»
Mia Farrow era una mamma violenta e manipolatrice, capace di fare ai figli un vero e proprio «lavaggio del cervello». E la vittima preferita, manco a dirlo, era Dylan,...

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Mia Farrow era una mamma violenta e manipolatrice, capace di fare ai figli un vero e proprio «lavaggio del cervello». E la vittima preferita, manco a dirlo, era Dylan, che l'attrice aveva istruito ad accusare il padre, Woody Allen, di violenze sessuali. A «invertire» la storia è Moses Allen, il figlio adottivo di Woody e Mia, in un'intervista con Eric Lax contenuta nel libro che uscirà domani Start to Finish: Woody Allen and the Art of Moviemaking.


«Ora che non vivo più nella paura di essere respinto da lei, sono libero di raccontare come mi ha cresciuto e come mi ha fatto il lavaggio del cervello», sostiene Moses nell'intervista, di cui il «New York Times» ha diffuso ieri alcuni estratti. Il racconto scende nei dettagli, parlando di una mamma «manipolatrice», che faceva pressione sui suoi figli affinché facessero esattamente quello che lei voleva. Un obiettivo che la Fareow perseguiva anche con la forza. L'ex compagna di Woody Allen respinge però le accuse del figlio adottivo: «Moses ha tagliato i rapporti con l'intera famiglia, inclusa la sua ex moglie, abbandonata quando era incinta», ha dichiarato in proposito. «Mi spezza il cuore e mi stupisce che possa dire questo, forse per far piacere a Woody. Ci manca e gli vogliamo molto bene».

Moses ha difeso Woody dalle accuse di Mia e Dylan fin dall'inizio. Le indagini sulle accuse di Dylan Farrow nei confronti del regista risalgono al 1992, quando per la prima volta la ragazza disse di essere stata abusata sessualmente dal padre. Le indagini sulle accuse hanno rivelato alcune contraddizioni da parte della ragazza, ma un giudice di Manhattan aveva dato lo stesso ragione a Mia Farrow, concedendole la custodia dei figli e definendo Allen un «egocentrico, inaffidabile e insensibile».


La vicenda è andata avanti però per anni. Nel 2014 Dylan scrisse una lettera, pubblicata dal «New York Times», in cui descriveva nel dettaglio le accuse al padre. Moses allora le bollò come bugie in un'intervista a «People»: «È ovvio che Woody non ha molestato mia sorella. Lei gli vuole bene e non si è mai nascosta da lui fino a quando nostra madre non è riuscita a creare un'atmosfera di paura e odio nei suoi confronti». La risposta di Dylan era arrivata a stretto giro: «Mia madre non mi ha mai impiantato falsi ricordi, quelli che ho sono miei». L'intervista di Moses a Lax, amico da sempre del regista, scrive così una nuova pagina nella vicenda che si protrae da decenni.
o.c. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino