VENEZIA - Sui primi piani del volto scavato e sofferente di Alessandro Borghi, così simile a quello di Stefano Cucchi che abbiamo imparato drammaticamente a conoscere dalle...
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Ieri sera, in sala, c'era anche lei, profondamente commossa e turbata, stretta a Borghi in un abbraccio infinito. «Dedico il film al ministro degli Interni Salvini e gli chiedo un incontro pubblico che non accetterà mai perché in campagna elettorale ha affermato che gli faccio schifo. Guardando queste immagini ho rivissuto tutto quel che Stefano ha subito, non posso dimenticare quando Salvini ha detto che una eventuale legge contro la tortura avrebbe legato le mani alle forze dell'ordine e che, in caso di fermo, qualche sberla ci sta e se qualcuno si fa male, pazienza. Una frase inaccettabile da un politico nella sua posizione». Sullo schermo Ilaria ha il volto, la voce, i gesti misurati di Jasmine Trinca che dice: «Questo film è un atto dovuto e non una semplice cronaca, un modo per riappropriarsi della realtà, rendendo al cinema la sua funzione romantica di testimonianza e di memoria». «Sulla mia pelle» uscirà nelle sale in contemporanea con la trasmissione in streaming sulla piattaforma Netflix, nonostante il parere contrario di una parte degli esercenti (quindi il film si vedrà in 190 Paesi e, finora, in 30 cinema italiani, ecco il paradosso). Citato, evocato, sempre al centro delle polemiche mediatiche, alla fine è arrivato al Lido anche Matteo Salvini. In forma privata però, per una cena con la fidanzata Elisa Isoardi che lo aveva preceduto sul red carpet. «Alla fine sono venuto, l'ho fatto per la morosa», ha scherzato concedendosi ai selfie dei suoi elettori. Ufficialmente il ministro è a Venezia per incontrare il governatore Zaia, compagno di partito e di strategie. E con lui ha partecipato al galà della Biennale, al tavolo del presidente Baratta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino