«Mi è stato detto che sono pazzo, depresso e plagiato da Carla Vangelista, ma non è vero, sono felice»: Silvio Muccino parla a ruota libera nel salotto delle Invasioni...
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Inevitabile il riferimento al fratello maggiore Gabriele e a questi sette anni di silenzio tra i due e di clamore mediatico sulla loro distanza. «Le dichiarazioni pubbliche di Gabriele mi violentano», dice l'attore e regista, che sta promuovendo il suo nuovo film "Le leggi del desiderio" con un ricco cast di protagonisti tra i quali Nicole Grimaudo, Maurizio Mattioli, Carla Signoris, Paola Tiziana Cruciani e Luca Ward.
«Questo film - spiega Silvio - mi ha reso particolarmente felice. Ma purtroppo mi trovo sempre di fronte a domande su mio fratello e sulla nostra famiglia». E' stato Gabriele, chiarisce, «a rendere questo dolore uno spettacolo pubblico, una specie di triste reality show».
Silvio entra nel dettaglio di quello che è successo: "Quando in una famiglia che si crede la famiglia del Mulino Bianco - racconta - un elemento, in questo caso io, dice 'Il re è nudo' e indica qualcosa che non va, la famiglia puo' reagire in due modi: prendere in considerazione questa cosa o non volerla accettare limitandosi a dire 'è pazzo, è depresso'. Io però non lo sono, non è nella mia natura. La via preferenziale è l'accusa di plagio perchè sistema tutto, elimina responsabili e colpe. Il problema di queste affermazioni così violente, aggressive e spregiudicate è che non sono corroborate da fatti o esperienze". A Silvio non è andato giù, in particolare, il fatto che a parlare fosse suo fratello "un uomo molto famoso, le cui parole hanno un'eco enorme" attaccando Carla Vangelista "una donna riservata che lui non conosce e non ha mai visto". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino