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L'immagine è iconica: un bimbo nudo in piscina che insegue un biglietto da un dollaro appeso a una canna da pesca. L'avevano scelta i Nirvana per il loro album del 1991 «Nevermind» e adesso un giudice in California ha dato ragione a quel che resta della band fondata da Kurt Cobain: Spencer Elden, che all'epoca aveva quattro mesi, non ha diritto a risarcimenti per esser stato immortalato senza veli in tenera età sulla copertina del secondo e forse più famoso tra gli album del complesso grunge. Approfittando del 30/o anniversario dalla pubblicazione, l'anno scorso Elden aveva fatto causa ai membri sopravvissuti della band, Dave Grohl e Krist Novoselic, alla vedova di Cobain, Courtney Love, e al fotografo Kirk Weddle, accusandoli di pornografia infantile e sfruttamento sessuale di un minore. Un mese fa i legali della band avevano replicato e il giudice Fernando Olguin aveva dato fino al 30 dicembre a Elden per rispondere. Quando la controreplica non è arrivata, Olguin ha chiuso il caso. Sta ora al giovane riformulare l'azione legale: la corte gli ha dato tempo fino al 13 gennaio. Il caso l'anno scorso aveva fatto scalpore anche a causa della celebrità della copertina che a suo tempo aveva suscitato perplessità nell'allora boss di DGC Records, David Geffen.
Elden aveva sostenuto che la foto gli aveva provocato, crescendo, «estremo e permanente stress emotivo», perdita di introiti e della «gioia di vivere».
Il Mattino