L'Orchestra Italiana in tour senza Renzo Arbore: «Ma con lui abbiamo girato il mondo»

L'Orchestra Italiana in tour senza Renzo Arbore: «Ma con lui abbiamo girato il mondo»
I concerti in ogni angolo del globo, dall'Australia, alla Cina, passando per l'America Latina, la piazza Rossa di Mosca dopo la perestrojka e la caduta del muro di...

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I concerti in ogni angolo del globo, dall'Australia, alla Cina, passando per l'America Latina, la piazza Rossa di Mosca dopo la perestrojka e la caduta del muro di Berlino, poi Londra e New York, quando nel 1994 in occasione dei mondiali di calcio, l'Orchestra Italiana di Renzo Arbore tenne uno storico live dal Madison Square Garden in diretta tv a cui parteciparono Ray Charles, Lucio Dalla, Gigi Proietti e uno coro gospel che diede un colore straordinario alle melodie napoletane. Ma ora, subito dopo aver superato la soglia del trentennale, la superorchestra arboriana dovrà fare a meno del padre putativo che ha deciso di far proseguire l'avventura senza di lui.

«E il battesimo della N.O. I, ovvero la Nuova Orchestra Italiana, lo faremo di venerdi 17 nella piazza principale di Venafro, per dimostrare che siamo più forti della superstizione. E sul palco in quest'occasione ci darà una mano l'attrice e amica Veronica Mazza», sottolinea Massimo Volpe, tastierista, cantante, direttore musicale e arrangiatore dell'Orchestra, l'uomo di riferimento principale di Renzo Arbore per un trentennio. «Era il '92 quando abbiamo cominciato assieme, una vita fa, e nel momento in cui mi ha comunicato la sua decisione non mi vergogno a dire che ho pianto, e ancora adesso mi succede», e infatti la sua voce si rompe per alcuni, lunghi secondi. Poi riprende: «Per noi lui è stato il faro di un'avventura indimenticabile, incredibile. Gli siamo davvero tutti devoti. Ma tocca a noi ora, anche per non fermare la sua meravigliosa mission per la canzone napoletana. Sappiamo bene che sarà durissima, che mancherà il suo richiamo potente nei confronti del pubblico, il suo appeal, la sua verve, la padronanza del palcoscenico. I successi con lui sono irripetibili, c'è stato un anno in cui solo Vasco Rossi ha staccato più biglietti di noi. Ma capiamo Renzo, è dura l'avventura dell'orchestra, sempre in giro. Compirà 85 anni a giugno anche se è sempre in fermento. La pandemia è stata una brutta botta, costretto in casa ha vissuto mesi duri. Ma non disperiamo di poterlo avere con noi, in qualche data», prosegue Volpe. 

Una nuova partenza, una nuova era. Una sfida: «Sappiamo che non avremo terreno facile ma sentiamo l'affetto forte della gente, stiamo ricevendo messaggi di incoraggiamento per questa avventura e c'è fibrillazione», continua Volpe: «Pensiamo di ricominciare dalle origini, dai brani che proponevamo ad inizio anni '90, 'O paese d' o sole, Luna rossa, Come facette mammeta, O sarracino, Cocorito, Maria Marì, quelli delle prime tournèe, poi Renzo il repertorio lo ha sempre aggiornato. Ma metteremo dentro anche qualche canzone originale nostra. Ora siamo tutti più responsabili, siamo tutti sulla stessa linea, come un singolo artista. Molta coralità, nessun protagonismo e grande eleganza, come ci aveva indicato Arbore. Dalle voci di Gianni Conte, Barbara Buonaiuto e Mariano Caiano, alle percussioni e la voce di Giovanni Imparato e Peppe Sannino, e poi le chitarre di Michele Montefusco, Marco Manusso, Nicola Cantatore, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti, e i mandolinisti Raffaele La Ragione, Salvatore Esposito, Salvatore Della Vecchia, oltre a me, che penso a cucire il tutto senza cercare la vetrina», conclude l'ex leader dei Popularia. 

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Il Mattino