OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
I concerti in ogni angolo del globo, dall'Australia, alla Cina, passando per l'America Latina, la piazza Rossa di Mosca dopo la perestrojka e la caduta del muro di Berlino, poi Londra e New York, quando nel 1994 in occasione dei mondiali di calcio, l'Orchestra Italiana di Renzo Arbore tenne uno storico live dal Madison Square Garden in diretta tv a cui parteciparono Ray Charles, Lucio Dalla, Gigi Proietti e uno coro gospel che diede un colore straordinario alle melodie napoletane. Ma ora, subito dopo aver superato la soglia del trentennale, la superorchestra arboriana dovrà fare a meno del padre putativo che ha deciso di far proseguire l'avventura senza di lui.
«E il battesimo della N.O. I, ovvero la Nuova Orchestra Italiana, lo faremo di venerdi 17 nella piazza principale di Venafro, per dimostrare che siamo più forti della superstizione. E sul palco in quest'occasione ci darà una mano l'attrice e amica Veronica Mazza», sottolinea Massimo Volpe, tastierista, cantante, direttore musicale e arrangiatore dell'Orchestra, l'uomo di riferimento principale di Renzo Arbore per un trentennio. «Era il '92 quando abbiamo cominciato assieme, una vita fa, e nel momento in cui mi ha comunicato la sua decisione non mi vergogno a dire che ho pianto, e ancora adesso mi succede», e infatti la sua voce si rompe per alcuni, lunghi secondi.
Una nuova partenza, una nuova era. Una sfida: «Sappiamo che non avremo terreno facile ma sentiamo l'affetto forte della gente, stiamo ricevendo messaggi di incoraggiamento per questa avventura e c'è fibrillazione», continua Volpe: «Pensiamo di ricominciare dalle origini, dai brani che proponevamo ad inizio anni '90, 'O paese d' o sole, Luna rossa, Come facette mammeta, O sarracino, Cocorito, Maria Marì, quelli delle prime tournèe, poi Renzo il repertorio lo ha sempre aggiornato. Ma metteremo dentro anche qualche canzone originale nostra. Ora siamo tutti più responsabili, siamo tutti sulla stessa linea, come un singolo artista. Molta coralità, nessun protagonismo e grande eleganza, come ci aveva indicato Arbore. Dalle voci di Gianni Conte, Barbara Buonaiuto e Mariano Caiano, alle percussioni e la voce di Giovanni Imparato e Peppe Sannino, e poi le chitarre di Michele Montefusco, Marco Manusso, Nicola Cantatore, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti, e i mandolinisti Raffaele La Ragione, Salvatore Esposito, Salvatore Della Vecchia, oltre a me, che penso a cucire il tutto senza cercare la vetrina», conclude l'ex leader dei Popularia.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino