Roberto Aiena, 42 anni ​e 25 format firmati come regista di programmi televisivi

«Quando mi confronto con produttori e artisti faticano a credere che sia arrivato a firmare già così tanti prodotti»

Roberto Aiena, 42 anni
Venticinque format firmati come regista di programmi televisivi. Un curriculum da veterano, anche se Roberto Aiena, 42 anni, per l’anagrafe veterano non è....

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Venticinque format firmati come regista di programmi televisivi. Un curriculum da veterano, anche se Roberto Aiena, 42 anni, per l’anagrafe veterano non è. «Quando mi confronto con produttori e artisti – sorride – faticano a credere che sia arrivato a firmare già così tanti prodotti, tutti andati regolarmente in onda».

In fondo, anche se la passione per le riprese è nata da piccolo («Avevo dieci anni quando mio padre mi faceva usare la telecamere di famiglia», racconta), le prime esperienze professionali Roberto le ha avuto a partire da 18 anni, lavorando con Telecapri ed occupandosi dei servizi per il telegiornale e le dirette. La regia sarebbe arrivata dopo alcuni anni, regalando un’escalation di soddisfazioni che di recente gli ha permesso di toccare il traguardo dei 25 format realizzati grazie a Sartù, programma giunto alla seconda edizione e che viene trasmesso da numerose emittenti di Campania, Lazio, Lombardia, Puglia e Sicilia. Il programma satirico è incentrato su una brigata di un ristorante dove non mancato le stravaganze. «Una produzione – prosegue Roberto Aiena – che mi ha dato tanto, fornendomi la possibilità di dirigere attori e personaggi nazionali come Maurizio Mattioli, Enzo Salvi, Salvatore Misticone, Rosalia Porcaro e Stefano Sarcinelli. Ricordo con piacere, poi, come tra i protagonisti nella prima edizione del format prodotto dalla Max Adv di Massimiliano Triassi, ci fosse anche il grande Gino Cogliandro, scomparso lo scorso anno».

Tanti i lavori che hanno permesso al giovane regista di farsi apprezzare per le doti professionali ed umane. Ricordarli tutti sarebbe impossibile: senza dubbio l’esperienza più costruttiva è stata quella del 2018 in Libano, quando per sette giorni - a seguito di un progetto di Big Bang Production - Aiena è stato chiamato in qualità di primo operatore a documentare per sette giorni, insieme ai componenti de “Il Volo”, la vita dei militari italiani impegnati nella missione Unifil, per un’emozionante viaggio proposto la sera di Natale su Raiuno. Altro momento interessante, la direzione della fotografia del film “Dodici repliche” di Gianfranco Gallo (prodotto da Max Adv): «Un settore, quello del cinema, non proprio nelle mie corde, visto che amo la televisione, ma è stata un’esperienza che mi ha dato tanto, soprattutto sotto il profilo umano». 

Oltre a Sartù, in onda nell’etere campano ci sono altri due programmi che portano la firma in regia di Roberto Aiena: Ultimo Stadio (realizzato con Massimiliano Triassi, Marco Lanzuise, Rosario Verde e Salvatore Turco), al settimo anno, e Approdichè, altro prodotto satirico nato durante il lochdown del 2020 e ora alla terza edizione, trasmesso da Canale 8. “Il bilancio dei 25 programmi realizzati è assolutamente positivo – afferma il regista torrese – Porto con me un bagaglio enorme e ringrazio tutte le persone che hanno contribuito a tutto ciò. Non mi fermo, anzi: sono infatti al lavoro per la prossima trasmissione, realizzata in uno dei teatri più belli di Napoli, con un conduttore che ha fatto la storia della televisione non solo campana e tanti ospiti nazionali. Non posso dire altro, ma ne sentirete parlare”.

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Il Mattino