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Forse per rimediare allo scoop mancato, la voce di «’O vient’» ha approfittato della maratona - divisa anche con i Mokadelic, Enzo Dong, Franco Ricciardi, Ivan Granatino, i Fuossera, dj Ty1 e il marsigliese Akhenaton - per annunciarla lui una notizia... esplosiva: «È arrivato il momento di incidere un album con il mio fratellino Rocco Hunt: lo prepareremo a Cuba, si intitolerà “Bombers”, ma non uscirà prima dell’anno prossimo».
Comprensibilmente, nel piccolo mondo moderno del rap newpolitano da venerdì notte non si parla di altro. I due fanno coppia da tempo: Clementino è stato il primo a scommettere su Rocchino e a dargli credito, i loro flow si sono incrociati in hit come «Capocannonieri», «’O mar e ‘o sol», «Ce magnamme». Insieme, anzi sulla carta come rivali e in realtà come complici e due facce della stessa medaglia–scena, hanno quest’anno affrontato l’avventura sanremese. L’idea di lasciarsi alle spalle l’Ariston, e le concessioni pop che richiede, con un flusso di parole a mitraglia viene cullata dai due da tempo. Qualche settimana fa Iena White - è uno degli pseudonimi cari al ragazzo di Camposano - aveva postato su Facebook queste parole: «Per la prima volta nella mia vita mi sono svegliato alle 7 del mattino! Ho una domanda: cosa ne pensate di un disco Clementino e Rocco Hunt?».
La risposta dei fans è stata più che positiva, sino all’ufficializzazione dell’operazione, ormai pronta, quasi a dare una replica verace alla coppia J-Ax-Fedez: «Partiamo per Cuba tra dieci giorni e vediamo che cosa ci viene in mente cullati dalle onde e dal rhum», spiega il rapper salernitano. «Il progetto viene da lontano, ma diventerà concreto solo quando inizieremo a dividere versi e beat, idee e suoni, temi e passioni. Abbiamo voglia di passare un po’ di tempo insieme lontani dalla folla, dallo stress, dalla routine. Quando sono stato a Kingston mi sono sentito rigenerato, così abbiamo scelto un’isola che ci garantisce un mare di sogno, una fantastica colonna sonora e un po’ di tranquillità. Se dobbiamo fare un disco insieme dobbiamo metterci a nudo, essere sinceri e profondi, da veri capocannonieri, anzi da veri Bombers, anche se il titolo è provvisorio».
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Il Mattino