Sanremo, Michielin e Fedez: «Ecco il nostro duetto a distanza Covid»

Sanremo, Michielin e Fedez: «Ecco il nostro duetto a distanza Covid»
Lui - piaccia o meno - è uno dei pochi veri big del pop italiano in gara quest'anno, oltre che un'industria familiare dal fatturato milionario. Lei all'Ariston...

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Lui - piaccia o meno - è uno dei pochi veri big del pop italiano in gara quest'anno, oltre che un'industria familiare dal fatturato milionario. Lei all'Ariston è già arrivata seconda, nel 2016, con «Nessun grado di separazione». Sulla carta, insomma, sono i favoriti per la vittoria al Sanremo 2021, soprattutto dopo aver sentito il duetto «Chiamami per nome»: furbo, moderno ma non troppo, melodico ma non troppo, rap ma non troppo.

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Partiamo da un altro duetto sanremese. Era il 2015, Al Bano tornò da separato in casa con Romina Power. Prendiamo in prestito il loro tormentone: come va, come va? Tutto Ok, tutto Ok?
Francesca Michielin: «Io faccio yoga e controllo che Federico non ne combini un'altra delle sue».
Fedez: «Io sto scoprendo ritualità che non conoscevo, ma una certa ansietta la avverto. Così faccio meditazione trascendentale e Emdr, un metodo psicoterapico seguito persino dai reduci del Vietnam: aiuta a gestire le ansie. È importante parlarne pubblicamente, in modo da abbattere i tabù che li circondano: non c'è niente di cui vergognarsi».


Non è la vostra prima volta in tandem, ma da successi come «Cigno nero» e «Magnifico» è passato ormai più di un lustro. Ricominciate da tre, insomma.
Michielin: «È passato tempo, siamo diversi noi, è diverso il momento. E partecipiamo alla macchina che può rimettere in moto il mondo della musica».
Fedez: «È vero. Io non ho un disco, né niente d'altro in uscita, appena finito il Festival penserò solo al secondo figlio che mi aspetta. Ma ci vado, in piena coscienza, felice di contribuire a lanciare un messaggio di ripartenza: forse la pandemia una cosa positiva l'ha fatta, mi ha fatto sentire parte di una comunità, di un Paese».


Ma non avevi detto che «a Sanremo si va quando le cose vanno male, quando si hanno dei problemi»?
«Ho cambiato idea, sono cambiato io, è cambiato Sanremo, grazie a Mahomood e Ultimo. E, poi, ora, tutti abbiamo dei problemi, altro che canzonette».
Francesca, tu, invece, il pezzo lo metterai nel repack del tuo ultimo album, «Feat - Fuori dagli spazi».
«Sì, e dentro ci saranno nuovi contributi, tra l'altro di Colapesce: con lui, Gazzè e altri c'è già un bel pezzo di Festival dentro».


Chiara Ferragni arriverà in Riviera?
Fedez: «No, non è prudente con la gravidanza agli sgoccioli».


A proposito di prudenza: cosa prevede il protocollo per un duetto da trottolini amorosi?
Fedez: «Un metro e mezzo di distanza, lo rispetteremo, la salute prima di tutto».


Un metro e mezzo di separazione, insomma. La salute Francesca stava per rimettercela quando tu hai postato uno stralcio del pezzo con cui sarete in gara, rischiando l'eliminazione.
Fedez: «Un errore tragicomico. Francesca mi è stata di aiuto e sostegno psicologico nell'attesa di capire che cosa succedeva».


Per qualcuno più che un errore è stata una trovata pubblicitaria degna del tuo marketing.
Fedez: «È cattiveria pura dire cose del genere».


Che cosa farete nella serata delle cover? Si era parlato di un pezzo dei Bluvertigo, la band di Morgan, o di Samuele Bersani.
Michielin: «Né l'uno, né l'altro, che pur ci piacciono. Ma non anticipiamo niente: in termini di spoiler abbiamo già dato troppo. Anzi anticipiamola pure, una cosetta: se il duetto di Chiamami per nome sarà tradizionale, la cover sarà... una sorpresa, molto fisica. Mi vedrete fare cose insolite, degne di due ex adolescenti emo».


Ti contornerai dei tuoi amati strumenti?
Michielin: «No, quello sarebbe normale, è molto più anomalo per me essere sola davanti al microfono e di fronte a Fede».


Parliamo del pezzo, allora?
Michielin: «Un brano d'amore, ma anche sulla consapevolezza di star vivendo una stagione complessa. Potremmo star parlando di pandemia, di isolamento».
«Oggi ho una maglia che non mi dona, ma vorrei dirti non ho paura: vivere un sogno porta fortuna»: un po' generico per venire dal ventre del Covid. Tranne, e di sfuggita, Willie Peyote, nessuno dei 26 big in gara fa accenno al virus.

Come mai?
Fedez: «Forse perché volevamo portare un po' di leggerezza, forse perché anche noi abbiamo bisogno di leggerezza».


Torniamo al pezzo?
Fedez: «Rispetto ai nostri duetti precedenti è più contemporaneo, più urban».
Tra gli autori c'è Mahmood, ormai una star. È tra gli autori anche del pezzo di Noemi, sia pure in incognito: si firma Tattroli.


Michielin: «Ci conosciamo da tempo, Alessandro scrive melodie potentissime, mi sta insegnando ad andare in quella direzione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino