L'appello di Valerio Mastandrea: «Venite tutti alla scuola di cinema»

Per entrare è richiesto il talento «ma soprattutto la motivazione». E i vari docenti insegnano, oltre alla tecnica, «la consapevolezza e l’obiettivo...

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Per entrare è richiesto il talento «ma soprattutto la motivazione». E i vari docenti insegnano, oltre alla tecnica, «la consapevolezza e l’obiettivo finale: non è vincere l’Oscar ma raccontare con la massima libertà la società in cui viviamo. Il nostro mestiere è bello perché ci permette proprio di fare questo». Parola del ”maestro” Valerio Mastandrea che espone con entusiasmo l’attività della Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté, da lui co-fondata a Roma cinque anni fa con Daniele Vicari, Antonio Medici, Marco Spoletini, Paola Sangiovanni. Da subito, la Volonté ha avuto il sostegno di Ettore Scola, Francesca Comencini, Elio Germano.


Gratuita, sostenuta dalla Regione, cofinanziata dal Fondo sociale europeo e in grado di offire 11 percorsi di formazione professionale, oggi la Scuola è diventata triennale. E mentre il bando per le iscrizioni è stato prorogato al 13 ottobre, Mastandrea racconta il suo coinvolgimento nella formazione dei futuri registi, sceneggiatori, produttori, attori, montatori, operatori, costumisti, fonici, scenografi. «Quello che distingue la Scuola», spiega l’attore, «è un’idea di cinema condivisa. Il nostro è un lavoro collettivo per antonomasia e gli allievi di qualunque disciplina devono imparare tutti gli altri mestieri».

Ma il suo ruolo qual è? «Esamino gli aspiranti attori. Alcuni sono già pronti per lavorare e allora li induco a lasciare il posto a chi invece ha bisogno di studiare. E con tutti gli studenti faccio il demotivatore». Che significa? Li scoraggia a proseguire nel cinema? «Uso un pessimismo un po’ caricato per togliere ai ragazzi ogni illusione sul mondo che li aspetta fuori, quando saranno diplomati».

Motivazione. E a proposito di motivazione, qual è stata la sua quando ha deciso di fare l’attore? «Ancora la cerco», sorride Valerio, che il 10 novembre ritroveremo al cinema protagonista del film di Bellocchio Fai bei sogni, «ho sicuramente scelto di recitare per apparire e cercare sicurezze, mettendomi alla mercé del giudizio degli altri. Il lavoro, all’inizio, è stato il surrogato di altre istanze che faticavano a venir fuori. E ho sempre preso il lavoro come un gioco, anche se ho giocato seriamente». Ed è proprio sull’impegno quotidiano che Mastandrea insiste con i ragazzi della Volonté: «Spiego loro che il cinema non è un mestiere elitario o mitologico ma richiede la massima serietà».


Tra gli insegnanti ci sono professionisti di vari settori come Marta Maffucci, Massimo Gaudioso, Marco Spoletini, Grazia Colombini. E tra i 150 studenti che si sono formati nella struttura romana c’è anche Eduardo Valdarnini, il giovane attore che nel nuovo film di Cristina Comencini Qualcosa di nuovo (nelle sale il 13 ottobre) nientemeno tiene testa alle primedonne Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti.

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Il Mattino