Sebastian Melo Taveira aveva solo 13 giorni di vita quando ha perso il padre, morto in un incidente stradale. A 10 anni ha lasciato la pallacanestro per la danza, una scelta...
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Come si trova a Londra, Sebastian?
«Bene, mi piace, anche se non la vivo molto. Sono sempre a teatro o a casa, a riposare. Lo show richiede molto sforzo fisico e dieci esibizioni a settimana sono impegnative».
Nello spettacolo interpreta uno spogliarellista. È stato difficile entrare nella parte?
«Mi sono abituato pian piano, le prime volte era un po' imbarazzante. Diciamo che ci sono diverse situazioni scherzose, e magari ci ritroviamo con qualche numero di telefono che vola», sorride facendoci capire che a volare, qualche volta, sono anche i reggiseni.
Facciamo un passo indietro: quando è nata la sua passione per il ballo?
«Ho iniziato a 10 anni a Vigevano, ho lasciato il basket perché mio cugino e io volevamo fare hip hop. Così mia madre mi portò nel centro in cui anche lei aveva preso lezioni da piccola. L'insegnante mi fece fare prima classica e moderna».
E «Amici»?
«A 17 anni mi ha cambiato la vita, ho interrotto la scuola, anche se spero di finirla un giorno. L'anno successivo mi hanno offerto un lavoro come ballerino nello staff. Quando ho saputo dei provini per Magic Mike mi sono buttato».
Come è andata?
«Una volta superate le audizioni a Londra a giugno 2018, mi hanno mandato a Las Vegas, per vedere lo spettacolo in scena, e poi a Los Angeles, dove ho conosciuto Tatum, un ragazzo davvero alla mano. Abbiamo provato insieme e mi ha aiutato a migliorare l'interpretazione del mio personaggio e l'interazione col pubblico. Con noi c'erano anche le due presentatrici che oggi hanno il compito di intrattenere il pubblico. Il nostro è uno spettacolo molto divertente, fatto anche di battute coinvolgenti».
Sua madre è venuta a vederla?
«Due volte e si è divertita molto. Sa che è un momento importante per la mia carriera, è molto orgogliosa ed è venuta a fare il tifo per me. Sono stato cresciuto da lei, che mi ha fatto da madre e padre riuscendoci perfettamente: non poteva fare di meglio, le voglio un bene dell'anima».
Pensa spesso a suo padre?
«Purtroppo mi sono abituato all'idea di non averlo. Quando ero piccolo piangevo, ci pensavo e ne parlavo più di frequente. Ora ci penso allo stesso modo ma vivo quell'assenza più privatamente. Gli voglio bene, per quello che so dalle canzoni e dai ricordi di altri».
Canzoni?
«C'è un brano che ascoltavo sempre con mia mamma, Cómo dueles en los labios dei Manà. Io pensavo fosse lui a cantare, legavo la voce dei Manà a mio padre. Poi ho scoperto che non era così ma mi piaceva pensarlo».
Dove la vedremo tra cinque anni?
«Il mio sogno è Los Angeles. Londra è stata una tappa, l'obiettivo è l'America».
Jennifer Lopez?
«Esattamente quello, anche Beyoncé non mi dispiacerebbe», ride Sebastian: «Penso a un tour mondiale con un artista internazionale. È uno dei miei sogni, ma ne ho tanti».
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Il Mattino