Si alza il sipario su «Showup»: il dramma della Shoah in danza

attori ballerini
Dolore e sofferenza, persecuzione e coraggio; il corpo come veicolo di emozioni e messaggi universali. Al Moa di Eboli  grande successo per “Showup”:...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dolore e sofferenza, persecuzione e coraggio; il corpo come veicolo di emozioni e messaggi universali. Al Moa di Eboli  grande successo per “Showup”:  racconto drammatico ispirato dalla storia di Heinz Skall, perseguitato dal regime nazista e sopravvissuto alla guerra e all'Olocausto.


È il nuovo progetto artistico dell’associazione “La dance” e, ieri sera ha debuttato, tra commozione ed emozioni, la MV Dance Factory di Maria Vittoria Maglione con «Showup - Come posso ricordare il volto che non so dimenticare»», direzione artistica di Maria Vittoria Maglione, regia di Eirene Campagna, coreografie di Simone Liguori, curaore anche del progetto video di presentazione dello spettacolo. L'evento replicherà ad Eboli domenica 28 gennaio; già in programma anche le tappe di Battipaglia, Campagna e Salerno.

La Shoah nelle drammaticità della storia di Skall, pazientemente ricostruita dalle sue figlie, che gli autori hanno conosciuto personalmente. Si tratta di un'opera originale, nata dal lavoro di ricerca storica delle regista.

«Approcciarsi alla tematica della Shoah può essere devastante - spiega Campagna - e, dopo che per troppo si è sfruttato il suo effetto mediatico, può esserlo ancora di più. Per questo motivo la nostra scelta è stata radicale, e quindi abbiamo deciso di essere radicalmente liberi».

L’ insegnante e coreografa, Maglione, ha raccolto attorno a sé un ensemble di giovani danzatori, tutti provenienti dalla provincia di Salerno. «L’intento è quello di promuovere la danza come forma di cultura, mezzo di confronto oltre che di intrattenimento - dice - e per affermare con forza il valore culturale ed espressivo di quella che è stata definita l'arte per eccellenza».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino