Non poteva che essere ambientata a Napoli, la città fondata dalla sirena Parthenope, come racconta la mitologia, la nuova fiction di Rai 1 in onda da giovedì 26...
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Una volta sbarcate sulla terra ferma e assunte sembianze umane, le quattro sirena dovranno fare i conti con un mondo molto diverso dal loro, nel quale dovranno imparare a muoversi, ma che per certi aspetti le affascinerà. Ad agevolarle in quest’opera di adattamento il loro potere d’incantare gli uomini, che utilizzeranno, ad esempio, per convincere Salvatore, ragazzo dai buoni sentimenti e in cerca dell’amore vero, a ospitarle a casa sua.
«È una storia in cui l’elemento fantastico viene inserito nella nostra quotidianità per raccontarne la straordinarietà», spiega Ivan Cotroneo in un’intervista rilasciata insieme a Monica Rametta e pubblicata sul sito web della prima rete Rai. E la sua collega aggiunge: «E vuole raccontare anche la diversità, l’incontro tra esseri diversi».
Poi lo scrittore partenopeo sottolinea la scelta di girare diverse scene in posti di Napoli nei quali i set non vengono quasi mai ambientati: «La mia è la città delle sirene per antonomasia e sono raffigurate dappertutto. Anche a piazza Sannazaro, dove abbiamo girato, c’è una fontana dedicata a Parthenope, la sirena che secondo il mito la fondò. Ma grazie alla produzione e, soprattutto, alle istituzioni napoletane, siamo riusciti a girare anche in posti di Napoli che di solito non si vedono, come la pinacoteca di Capodimonte, l’interno del teatro San Carlo, il Museo Archeologico Nazionale, che è un orgoglio europeo e che rimane sempre un po’ nascosto, e la nuova stazione della metropolitana di Toledo, che è stata eletta la più bella al mondo. Ecco, c’era la voglia di far vedere che Napoli è anche questo». E, tornando alla storia raccontata da questa serie di sei puntate da 50 minuti ciascuna, Cotroneo sintetizza il messaggio racchiuso in essa con una domanda: «Quanto puoi amare una persona che è completamente diversa da te?». E la relativa risposta: «Puoi farlo e anche molto profondamente». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino