Quale tormentone per l'estate dei mondiali senza Italia? Spotify, con la sua immancabile playlist per la stagione calda, scommette sui producer Takagi e Ketra, o sulla voce di...
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Proprio la rapper di quel duetto è la sua rivale del momento con «Da zero a cento», spinta anche dalla campagna Vodafone: «Portami giù dove non si tocca/ dove la vida es loca/ Andiamo a ruota / questa notte è nostra / faremo come il vento/ da zero a cento». Lei, ormai promossa anche a sex symbol bionda, sta scalando le classifiche e ritwittando i commenti dei fans che, dopo giorni di anticipazioni, hanno finalmente (?) potuto ascoltare per intero il pezzo, latino come d'obbligo, stupidino come d'obbligo, disinibito come d'obbligo.
Come se non bastasse, Takagi e Ketra, che già griffarono anche «Roma-Bangkok», completano il derby tra reduci di quella stagione con il beat di «Non ti dico no», ovvero lo strano incontro tra i reggaemen salentini BoomDaBash (di cui peraltro Ketra è un componente) e Loredana Bertè, che torna a cantare su un ritmo a levare come ai tempi - non è un paragone, sia chiaro - di «E la luna bussò».
The Giornalisti provano a ripetere l'effetto ottenuto l'anno scorso con «Riccione» con «Felicità puttana», che del mare, degli stabilimenti balneari, del cielo tutto azzurro, della voglia di nuotare fa anche oggetto della canzone, guardando forse a Luca Carboni. Che, peraltro, non è fuori gara, visto che ha messo lo zampiro in «Facile» dello Stato Sociale, che intanto sfrutterà ancora il richiamo di «Una vita in vacanza», inevitabilmente destinata ad essere ricicciata da dj e animatori. La sua la potrebbe dire anche il neovincitore di «Amici» Irama con «Nera», mentre dal fronte neolatino potrebbe spuntare il solito Alvaro Soler con «La cintura», non fosse uscito a fine marzo, un po' in anticipo per replicare l'effetto di «El mismo sol» e «Sophia». A dargli fil da torcere potrebbe essere l'ex bimba della Disney Demi Lovato, ormai diventata adulta e piccante, grazie a «Solo», divisa con i Clean Bandit e piena di suonini, trovatine e autotune adatte alle rotonde sul mare nazionalpopolari, ai villaggi turistici, all'intrattenimento guidato. Oppure da Cardi B, sicuramente convincente con l'hip hop latinizzato di «I like it», griffata anche Bad Bunny e J. Balvin.
Tornando alla playlist di Spotify ci sono «One kiss» di Calvin Harris & Dua Lipa, «Flames» di David Guetta & Sia, David Guetta con «The emperor», Nicky Jam più Will Smith e Era Istrefi con l'inno ufficiale dei mondiali «Live it up», ma non sembrano avere la caratteristica virale che trasforma un motivetto efficace e senza pretese nel martello stagionale, così come è improbabile che la stagione del dominio rap & trap venga confermata da Sfera Ebbasta («Cupido» è abbastanza consumata per reggere ancora a lungo), da Charlie Charles, da Achille Lauro.
Sul fronte del trash potrebbe tornare utile il «Pem pem» dell'erediteria Elettra Lamborghini, reggaeton in spagnolo, curve che sballonzollano, doppi sensi pronti ad essere rilanciati... Ma è difficile che possa essere lei l'erede di «Despacito», più uragano che tormentone del 2017. E se, per un'estate almeno, ne facessimo a meno, ci godessimo suoni meno immediati, meno schiacciati dal ritornello/beat straorecchiabile? Difficile sperarci, ma è sempre ammesso sognare, no?
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Il Mattino