Torna “Porta a porta”, Bruno Vespa: «Il mio compenso? Ho proposto io di tagliarlo»

Bruno Vespa e il direttore di RaiUno Andrea Fabiano
Il ministro Pinotti ospite della prima puntata dedicata ai carabinieri di Firenze, tre seconde serate a settimana e una campagna elettorale da raccontare: così Bruno Vespa...

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Il ministro Pinotti ospite della prima puntata dedicata ai carabinieri di Firenze, tre seconde serate a settimana e una campagna elettorale da raccontare: così Bruno Vespa si appresta a tuffarsi nella ventiduesima edizione del suo “Porta a porta”, che sarà in onda dal martedì al giovedì su RaiUno. 


Una stagione che prevede pochi cambiamenti perchè, come spiega il suo conduttore, squadra che vince non si cambia. 
«La scorsa edizione avevamo come competitor Matrix e lo abbiamo battuto per 44 serate su 47 in totale - ha spiegato Bruno Vespa - Dopo pochi anni dall'inizio di quest'avventura bellissima e duratura siamo diventati leader della seconda serata. Questo risultato è stato possibile grazie a una squadra fortissima che ci ha permesso di raccontare con tempestività gli eventi più memorabili, dall'11 settembre del 2001 al terremoto del 24 agosto dello scorso anno» ha proseguito il conduttore, che non si è sottratto alle domande relative al suo compenso.

Un compenso di natura artistica, e non giornalistica, che, pur non dovedo adeguarsi al tetto previsto per i dirigenti della tv pubblica, il conduttore ha deciso di decurtarsi del 30%, 
«Che Porta a porta fosse un programma non ontologicamente giornalistico, ma anche di intrattenimento e approfondimento politico e culturale, lo ha sostenuto la Rai in una causa giudiziaria che è stata discussa e decisa sia in primo grado che in appello» ha spiegato il giornalista. «Io mi sono limitato ad allinearmi alle posizioni prese dalla mia azienda», ha proseguito il conduttore, che il prossimo anno festeggerà i 50 anni dalla vittoria al concorso che gli aprì le porte della tv pubblica.
 

«Per quanto riguarda la riduzione invece è stata una mia idea, ma non mi aspetto che sia un benchmark per altri conduttori o professionisti» ha spiegato Vespa. «A me si chiede sempre più che agli altri, ma io sono felice di dare di più» ha concluso il presentatore, che riguardo al caso di Milena Gabanelli ha tagliato corto: «L'offerta mi sembrava molto buona, ma non mi permetto di giudicare le scelte degli altri».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino