TORRE DEL GRECO - Totò Crooner: all’Ethnos Club il principe della risata diventa Otello principe di Bisanzio. Secondo studio Shakespereano di e con...
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Da uno studio approfondito su Antonio De Curtis, e una similitudine con Otello, nasce la performance teatrale di cui Borrino è attore e regista. Il copione shakespereano preso a pre-testo per “drammatizzare” quella passione fatale che il giovane Totò ebbe agli inizi della sua carriera con la sciantosa Liliana Castagnola: la morbosa gelosia, le malelingue, le incomprensioni, la violenza di genere, la tragica morte di una donna. Un racconto in prima persona, in forma di crooner, cantato e suonato dal vivo, in un quasi studio radiofonico vintage, per una drammaturgia che mischia, fonde, confonde e sovrappone la grandissima poesia del bardo con i guizzi e i lazzi da teatro dell’assurdo dello “sconfinato”
repertorio di Totò.
Carmine Borrino ha debuttato in teatro alla giovane età di undici anni al fianco di Carlo Giuffrè nello spettacolo “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, nel ruolo di Peppeniello, si diploma al Conservatorio musicale San Pietro a Majella e all'Accademia di Belle Arti di Napoli col massimo dei voti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino