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Dire che la telenovela è finita è fuori luogo ma le notizie sono buone: «Un posto al sole» dovrebbe restare sulla sua rete, Raitre, e al suo orario, le 20.40. Oggi a Roma si tiene il cda Rai con il nuovo amministratore delegato, Carlo Fuortes: secondo le indiscrezioni il vertice dovrebbe confermare l'abituale collocazione nel palinsesto della soap opera più longeva d'Italia.
La settimana scorsa, alla vigilia dei 25 anni di programmazione, era girata la voce che «Upas», acronimo caro ai fans, potesse essere costretto a traslocare al pomeriggio, o nel preserale, o su un altro canale, per far spazio a una striscia di informazione condotta da Lucia Annunziata. Scatenando le ire degli appassionati che si sono sfogati sui social, ma anche degli intellettuali partenopei, che hanno firmato un appello in difesa del daily drama made in Naples, pubblicato su queste pagime.
Due giorni fa la vicenda è arrivata addirittura in parlamento. Il deputato Luigi Iovino ha presentato un'interrogazione al presidente del consiglio Mario Draghi: «Un'eventuale crisi della fiction rischierebbe di assestare un colpo fatale agli studi Rai di viale Marconi», teme il politico 5 Stelle, «Senza dimenticare quanto, in termini di immagine, Un posto al sole impatti da anni positivamente sull'indotto locale, rilanciando il prodotto Napoli dal punto di vista turistico».
Ma sul banco degli imputati la Annunziata non ha nessuna voglia di starci.
Il Mattino