Vincenzo Salemme arriva a Torino con “Napoletano? E famme 'na pizza!”

Salemme
Mattatore amatissimo dal pubblico di Torino spettacoli, Vincenzo Salemme arriva al Teatro Alfieri di Torino per il cartellone Fiore all'occhiello da giovedì 3 a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Mattatore amatissimo dal pubblico di Torino spettacoli, Vincenzo Salemme arriva al Teatro Alfieri di Torino per il cartellone Fiore all'occhiello da giovedì 3 a domenica 6 febbraio prossimi - da giovedì a sabato ore 20.45 - domenica ore 15.30 - con “Napoletano? E famme 'na pizza!”. Il nuovo spettacolo, scritto, diretto ed interpretato da Salemme, è prodotto dal centro di produzione teatrale in collaborazione con Chi è di scena.

Completano il cast: Vincenzo Borrino, Sergio D'Auria, Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero e Fernanda Pinto. Scene e costumi sono firmati da Francesca Romana Scudiero e le musiche da Antonio Boccia. «“Napoletano? E famme 'na pizzà” è uno spettacolo che nasce dal mio libro uscito con lo stesso titolo agli inizi di marzo - spiega Salemme - Titolo che fa riferimento ad una battuta di una mia commedia teatrale, “E…. fuori nevica”, nella quale uno dei personaggi chiede al fratello di dimostrare la sua presunta napoletanità facendogli una pizza.

E sì, perché ogni buon napoletano deve saper fare le pizze, deve saper cantare, deve essere sempre allegro, amare il caffè bollente in tazza rovente, ogni napoletano che si rispetti deve essere devoto a San Gennaro, tifare Napoli, amare il ragù di mammà... e via così con gli stereotipi che rischiano di rendere la vita di un napoletano più simile ad una gabbia che ad un percorso libero e indipendente». «Tutte le città vivono sulla propria pelle il peso degli stereotipi ma Napoli più di ogni altra. E, molto spesso, sono i napoletani stessi a pretendere dai propri concittadini una autenticità così ortodossa da rischiare l'integralismo culturale.

Allora io con questo spettacolo provo a capire, in chiave ironica, se sono un napoletano autentico o un traditore dei sacri e inviolabili usi e costumi della nostra terra. Cominciando dalla confessione di un primo tradimento, una sorta di peccato originale che rischierebbe di intaccare la mia immagine di attore comico napoletano. Così, il più delle volte, mi definiscono quando mi presentano da qualche parte. Ed io, il più delle volte sto zitto. Ebbene, confesso il mio peccato: io non sono nato a Napoli ma a Bacoli, in provincia di Napoli…», conclude Salemme.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino