La grande occasione di Allan: «Devo tutto a Sarri e Ancelotti»

La grande occasione di Allan: «Devo tutto a Sarri e Ancelotti»
Una soddisfazione che attendeva da tanto tempo, troppo, considerato il suo rendimento con il Napoli sempre al top. Il primo ad arrivare nel ritiro del Brasile a Londra, Allan ha...

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Una soddisfazione che attendeva da tanto tempo, troppo, considerato il suo rendimento con il Napoli sempre al top. Il primo ad arrivare nel ritiro del Brasile a Londra, Allan ha anticipato tutti, come sa fare benissimo anche in campo arrivando sempre prima sul pallone.


Sorridente, carico al massimo per questa sua prima volta con la Selecao, la prima chiamata del ct Tite che finora l'aveva ignorato. «Sono molto felice di essere qui, ho realizzato il sogno che avevo da bambino: spero di sfruttare al massimo quest'opportunità», ha detto al suo arrivo in ritiro in Inghilterra. Già, perché Allan ovviamente spera di indossarla la maglia verdeoro in una delle due amichevoli del Brasile anche perché a centrocampo si è registrato l'infortunio alla caviglia di Casemiro, il brasiliano del Real Madrid: venerdì all'Emirates Stadium di Londra la sfida contro l'Uruguay di Cavani, martedì a Milton Keynes il match contro il Camerun. «E' bellissimo lavorare con questo gruppo di campioni. Dopo sette anni in Italia, fra Udinese e Napoli, sono maturato tantissimo superando anche dei momenti difficili. Sono un altro rispetto a quando ho lasciato il Brasile», ha detto.
 
Allan tra i campioni del Brasile, ha ritrovato Neymar dopo le due appassionanti sfide di Champions League contro il Psg: il centrocampista del Napoli è riuscito a limitarlo per lunghe fasi sia nel match del Parco dei Principi che in quello di ritorno al San Paolo. E ritroverà Alisson, Fabinho e Firmino, i tre brasiliani del Liverpool. Incrocio anche con due brasiliani del campionato italiano: il difensore Miranda dell'Inter e l'attaccante Douglas Costa della Juventus. «Negli ultimi tempi a ogni convocazione della Selecao speravo di far parte della lista. Poi rimanevo triste non vedendo il mio nome, però mi dicevo che il Brasile ha tanti giocatori di qualità sparsi per il mondo e che quindi per realizzare il mio sogno avrei dovuto dare ancora di più. Ora ho realizzato la massima aspirazione di ogni giocatore e spero che sia un punto di partenza». Parla anche della voce che si era diffusa di un'eventuale convocazione dell'Italia. «Ho letto di questa cosa su internet ma vi garantisco che non ho avuto contatti, e che nessuno della federazione italiana ha mai parlato con me».


Quarta stagione a Napoli, arrivò il primo anno di Sarri: fu acquistato dall'Udinese. Subito preziosissimo nella filosofia di calcio del nuovo allenatore, mediano a destra nel centrocampo a tre, capacità di spingere e rientrare senza fermarsi mai. Indispensabile anche con Ancelotti, contributo determinante anche con il nuovo sistema di gioco, il 4-4-2, la sua presenza è stata fondamentale anche per il rendimento al suo fianco di Hamsik. «Con Sarri giocavamo con il 4-3-3 e io facevo l'intermedio di destra. Adesso invece, con Ancelotti, facciamo il 4-4-2 con due mezzali. Ma ciò che davvero conta è dare sempre il massimo, non importa in che ruolo o con quale modulo». Allan parla dei due allenatori. «Ancelotti è una persona meravigliosa, un allenatore con il quale a ogni calciatore piacerebbe lavorare. È intelligente, tranquillo, tenta sempre di aiutarci e senza mai gridare. Il gruppo è tutto dalla sua parte. Sarri è più chiuso e un po' agitato, ma tutti e due sono persone stupende che mi hanno aiutato tanto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino