dal nostro inviato BERGAMO Tre minuti con il fiato sospeso. Tre minuti per aggrapparsi ad una speranza. Un pareggio che...
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BERGAMO Tre minuti con il fiato sospeso. Tre minuti per aggrapparsi ad una speranza. Un pareggio che non avrebbe certo capovolto la serata ma le avrebbe dato un senso diverso. Resta l’amaro di una delusione cocente. Forse peggiore di quella contro la Sampdoria. Stavolta è il Var, preciso come non mai, a gelare la Lazio. Questione di millimetri. Un tacco. Acerbi era riuscito nell’impresa. Riprendere una gara che l’Atalanta aveva chiuso dopo appena un minuto. Solito approccio delirante e solita difesa da mani nei capelli. Niente da fare nemmeno gli episodi girano a favore dei biancocelesti. Sette gare senza successi e la corsa all’Europa che si fa sempre più complicata. L’Atalanta è a meno uno (24) così come Roma e Sassuolo. Inzaghi ora deve sperare in una mano dal fratello Pippo che stasera affronta il Milan, quarto con un punto di vantaggio (26).
SOLITI ERRORI
Inzaghi urla dalla panchina e i suoi alzano il baricentro per cercare di tenere l’Atalanta nella propria metà campo.
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Il Mattino