Benevento, colpo da serie A: dal Chievo arriva il difensore Barba

Benevento, colpo da serie A: dal Chievo arriva il difensore Barba
Senza l'accordo con il Gaziantep per Tosca, il Benevento è andato in all-in su Federico Barba, che ha sempre rappresentato la prima, valida alternativa al nazionale...

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Senza l'accordo con il Gaziantep per Tosca, il Benevento è andato in all-in su Federico Barba, che ha sempre rappresentato la prima, valida alternativa al nazionale rumeno. Pasquale Foggia, nonostante un fastidioso virus influenzale, è pienamente operativo e sta per regalare a Inzaghi l'ultima pedina mancante dello scacchiere. Il diesse, dopo l'infortunio di Alessandro Tuia, è stato costretto ad accelerare l'arrivo del difensore centrale e ha praticamente definito l'arrivo di Barba, in uscita dal Real Valladolid, dov'era in prestito dal Chievo Verona. Barba, che aveva ricevuto dal club spagnolo il permesso di restare in Italia per definire il suo trasferimento a un altro club, è rimasto a lungo in attesa di una chiamata dalla A (sembrava interessata l'Udinese, ma poi non se n'è fatto nulla) che però non è arrivata e dunque la proposta del Benevento, che lo aveva sondato nelle more della trattativa per Tosca, è diventata la più intrigante tra quelle sul tavolo (c'era anche quella dell'Aek Atene). Ai primi contatti avuti con il procuratore, Federico Pastorello, che già nei giorni scorsi aveva dato una disponibilità di massima all'operazione, è seguito quello decisivo con Sergio Pellissier. Trovata l'intesa con il direttore sportivo dei clivensi sulla base di un prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione in A, Foggia è tornato alla carica con il calciatore per formalizzare l'accordo economico, che dovrebbe essere una pura formalità. Come piano B il Benevento era pronto a tornare su Giangiacomo Magnani, difensore del Brescia ma di proprietà del Sassuolo, già valutato nei primi giorni di gennaio ma senza affondare perché sul giocatore si era fiondato il Cagliari. Ma l'affare Barba può considerarsi in dirittura d'arrivo e, in questo caso, risuonano come profetiche le parole del presidente Oreste Vigorito, che lunedì ha dichiarato a «Il Mattino»: «Il difensore centrale deve essere un difensore adatto alla A dell'anno prossimo, altrimenti non lo prendiamo. Se non abbiamo la possibilità di anticipare l'acquisto di un giocatore che, eventualmente dovessimo andare in A, sia funzionale, non faremo altre operazioni. Ma mi pare che il direttore sportivo e l'allenatore abbiano individuato il profilo giusto».


E il presidente, consapevole delle complicazioni emerse per Tosca, si riferiva proprio a Federico Barba, centrale mancino che può adattarsi anche da terzino sinistro, che fino a qualche anno fa sembrava destinato a una carriera da predestinato, cercato anche da Sarri al Napoli dopo averlo avuto a Empoli, dove in realtà è esploso. Il Benevento lo aveva già seguito a gennaio dello scorso anno ma poi non se ne fece più nulla perché Foggia ebbe l'intuizione Caldirola e rinforzò la squadra con un leader difensivo a parametro zero. Romano e romanista purosangue, cresciuto nella scuola calcio che porta il nome di Francesco Totti (che, guarda caso, qualche settimana fa è stato in visita al «Mancini» durante il mini-ritiro del Benevento), Barba ha vinto lo scudetto Allievi e Primavera con la Roma, che lo prelevò dalla Cisco. Grosseto, Empoli e varie esperienze all'estero, in Germania (con lo Stoccarda, poco felice per un infortunio) e in Spagna (con lo Sporting Gijon) prima del passaggio al Chievo e il ritorno in Spagna al Real Valladolid. È stato nazionale Under 19 e Under 21, prendendo parte all'Europeo di categoria in Repubblica Ceca nel 2015. Per lui garantisce il tattico di Inzaghi, Simone Bonomi, che lo ha avuto a Empoli alle sue dipendenze nel 2014/2015 da collaboratore di Sarri.


Quanto a Tuia e Tello, entrambi ieri si sono sottoposti agli esami strumentali, che sostanzialmente non hanno fatto altro che confermare quanto già si presagiva. Si tratta di contratture muscolari al polpaccio (quello destro per il difensore, quello sinistro per il colombiano) non particolarmente preoccupanti ma che comunque richiederanno un periodo di stop che va da una a due settimane. Pertanto nessuno dei due sarà recuperabile per la trasferta di sabato a Cittadella. In attesa dell'arrivo di Barba, Inzaghi dovrà comunque affidarsi agli unici due superstiti rimasti nel reparto arretrato e utilizzabili come centrali, oltre al giovane e ancora acerbo Pastina: Massimo Volta, che sembra essersi pienamente ripreso dopo i problemi avuti nei mesi scorsi, e Luca Caldirola. Saranno loro a comporre il tandem di retroguardia al «Tombolato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino