«Modernizzazione delle norme». De Laurentiis e company, ancora una volta riuniti per una conferenza informale, hanno incassato, per vie traverse,...
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I presidenti dopo le manfrine sui rinvii e le porte chiuse e aperte, hanno preso atto che si potrà tornare a parlare di una data per la ripartenza del campionato, solo dopo un decreto della presidenza del Consiglio. E sempre il governo dovrà dare le indicazioni se giocare a porte aperte (una illusione) o chiuse. Questo anche per mettere la parole fine agli interessi personali di questo o quel presidente. Serpeggia anche una nuova ipotesi governativa: quella di riaprire la serie A facendo giocare in campo neutro (e a porte chiuse) le squadre del Nord. Opzioni. La speranza, adesso, è che si possa riprendere il 31 maggio. Il 3 maggio era solo una chimera. I presidenti (quelli che vogliono ripartire, ovvero Lotito, De Laurentiis in prima fila) lavorano per un piano che prevede che in 45 giorni, fino al 15 luglio, vada di scena solo il campionato. Ed è la stessa idea delle leghe europee. La Champions e l'Europa League entrerebbero in scena a partire dal 18 luglio (sarebbe quella la data del ritorno degli ottavi tra Barcellona e Napoli) e poi in dieci giorni assegnare i due trofei. La Uefa preferirebbe iniziare a giugno la ripresa delle coppe, in parallelo con i campionati nazionali, ma c'è l'incognita legata all'evoluzione della pandemia: in quel mese gli spostamenti da un Paese all'altro saranno sicuramente limitati ancora. Siamo, in ogni caso, pur sempre nel campo delle supposizioni. Perché si naviga a vista e tutto attorno c'è il buio assoluto. Eca, European Leagues e Fifpro (il sindacato europeo dei calciatori) sono dunque aperti al calcio in piena estate. Oggi è in programma un nuovo appuntamento fra il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e i vertici delle leghe. Prima di Pasqua non si avranno certezze. Senza dimenticare che non è escluso neppure che il campionato possa non ripartire. Se la conclusione delle stagione dovesse avvenire a fine luglio, la stagione successiva slitterebbe per intero di due mesi. Senza praticamente interruzioni. Intanto, una ricetta anti-crisi arriva dalla Spagna dove il presidente della Federcalcio spagnola (Rfef), Luis Rubiales, ha presentato un pacchetto di misure sociali ed economiche per aiutare il calcio spagnolo: ha messo a disposizione dei club una linea di finanziamento di 500 milioni di euro. I club di prima e seconda divisione potranno avere fino a 20 milioni a testa rimborsabili in cinque-sei anni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino