Squadra che vince non si cambia. O quasi. Bucchi deve fare i conti con qualche problema a Montipò (ieri assente, da valutare) e recupera anche Letizia, ma contro il Palermo...
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Sotto gli occhi del quartetto Vigorito-Foggia-Palermo-Landaida Bucchi schiera dall'inizio la stessa formazione di sabato scorso (Maggio-Antei-Caldirola-Improta in difesa, Del Pinto-Viola-Bandinelli in mediana, Ricci rifinitore alle spalle di Coda-Armenteros), con la sola variazione di Gori tra i pali al posto di Montipò, mentre Zagari difende i pali dell'Under 16, rinforzata dalla presenta di Costa, Di Chiara e Goddard. Costa lascerà il campo anzitempo per un risentimento al bicipite femorale della gamba destra, dopo un allungo in scivolata sul terreno bagnato. A questo punto la sua presenza tra i convocati domani è in forse. L'esibizione dei potenziali titolari dura circa mezz'ora, poi - quasi in concomitanza con l'arrivo della fitta pioggia - lo «switch» con quelli che fino ad allora si erano allenati in palestra e a bordo campo. Dentro Gyamfi, Volta, Tuia e Letizia nel quartetto di retroguardia, il trio Tello-Crisetig-Buonaiuto in mediana, lo sloveno Vokic trequartista a sostegno del tandem Asencio-Insigne. Non si cambia neppure versante, in porta ancora Gori. Tello trova il 4-0 con un destro al volo da fuori area che sorprende Zagari. Quest'ultimo all'inversione di campo lascia spazio Gori, che va così a difendere i pali dei ragazzini. In porta col Benevento va Puggioni, che si limita a gestire l'ordinario. La prima parte della ripresa fila via con pochi sussulti, parecchi gol divorati e diverse parate di Gori. Il portiere dice no a Insigne in almeno tre circostanze, Asencio fallisce un paio di comode conclusioni. Vokic sblocca l'impasse inchiodando il 5-0 sottomisura, poi si scioglie Asencio che va a segno due volte, di testa e di piede chiudendo la contesa.
Sono tutto sommato positive per Bucchi, davanti ad un centinaio di tifosi che seguono con interesse ma in religioso silenzio. La strategia anti-Palermo è perfettamente in linea con il nuovo corso: d'altro canto il pareggio con i rosanero servirebbe a poco o a nulla in ottica secondo posto. Anzi, di fatto chiuderebbe i giochi per la promozione diretta, con Brescia e Lecce che potrebbero balzare a +9 e +6. Tanto più che lombardi e salentini hanno un turno più che abbordabile con Livorno e Carpi. Un successo muterebbe invece tutta la prospettiva. I punti in palio non sarebbero tre ma varrebbero doppio, trattandosi di uno scontro diretto che consentirebbe di scavalcare i rosanero. E allora tanto vale provarci, cercando di far male ai siciliani fin da subito. Il ragionamento di Bucchi è più che condivisibile: il punto debole degli uomini di Stellone è proprio la difesa, che senza lo squalificato Bellusci perde il suo principale baluardo. Ben vengano quindi assetto spregiudicato e impostazione offensiva, da corroborare con il sostegno della tifoseria per dar vita ad una partenza sprint che sorprenda gli avversari.
Anche se la prevendita ancora non decolla del tutto (circa 9.500 tra tagliandi staccati e abbonati), ci sarà il pubblico delle grandi occasioni. Da Palermo sembrano crederci poco (ad oggi meno di 60 biglietti venduti per il settore ospiti), ma conta relativamente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino