Benevento, la favola di Vigorito: «Davide contro Golia, che emozione»

La gioia di Gaich e la disperazione dei giocatori della Juventus
«Ero seduto sugli scalini con Foggia che si era procurato il colpo della strega per prendermi in braccio, io cercavo di alzarlo e ridevamo insieme. Poi ci siamo rialzati e...

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«Ero seduto sugli scalini con Foggia che si era procurato il colpo della strega per prendermi in braccio, io cercavo di alzarlo e ridevamo insieme. Poi ci siamo rialzati e ci siamo guardati con gli occhi umidi e la sensazione di aver fatto qualcosa di bello. In 15 anni di presidenza, il festeggiamento più bello è stato alla Stadium». Lo racconta, a «La politica nel pallone» di Gr Parlamento, il presidente del Benevento Oreste Vigorito dopo la vittoria sulla Juventus. «Mi pare fossero 10 anni che i bianconeri non perdevano in casa con una neopromossa - dice Vigorito -, è una soddisfazione. Questo deve far riflettere: le piccole squadre ogni tanto vengono accantonate come se fossero intruse, ma bisogna ricordare che la storia di Davide contro Golia non è solo una favola. Siamo particolarmente felici, ma i festeggiamenti li rinviamo ad un'altra occasione quando ci saranno cose più importanti». 

«Da due anni Inzaghi sta facendo la fortuna del Benevento» continua il presidente del Benevento. «Mi sono subito sentito vicino a un ragazzo campione del mondo che a tavola muoveva le forchette cose se fossero calciatori: non mi permetto di giudicare l'aspetto tecnico, questo lo lascio ai miei collaboratori, ma mi ha colpito subito l'aspetto umano. Inzaghi è un ragazzo vero, autentico, sincero, con i suoi limiti e i suoi pregi». «Quando siamo andati a cena con il direttore sportivo Foggia per la prima volta, Inzaghi si è seduto di fronte a me e non mi ha degnato di uno sguardo. Si è messo a dialogare con Foggia dei calciatori e degli schemi. Io per anni ho sempre dovuto capire quanto ci fosse di vero e quanto di falso negli apprezzamenti ricevuti, mentre Inzaghi non si è preoccupato minimamente di questo e mi ha colpito moltissimo. Ho trovato in lui un grande amore per il calcio: questo ragazzo ce l'ha dentro come noi amiamo il mare, o le montagne o i boschi».

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Il Mattino