Benevento, crisi no-stop: la cura Stellone non funziona

Solo 0,25 gol a partita: è peggio dei suoi predecessori

Benevento, crisi no-stop: la cura Stellone non funziona
Un passettino in avanti, due indietro. Il Benevento ha ormai preso le sembianze del gambero ed è finito di nuovo sull'orlo del baratro. Non funziona neppure la cura...

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Un passettino in avanti, due indietro. Il Benevento ha ormai preso le sembianze del gambero ed è finito di nuovo sull'orlo del baratro. Non funziona neppure la cura Stellone per una squadra sprofondata ancora una volta in uno stato catalettico, incapace di reagire agli schiaffi, priva di rabbia e mordente, abulica e inespressiva, infarcita di giocatori che hanno chiuso un ciclo o sono al tramonto della carriera. L'unica nota positiva di un turno maledetto, sono stati i risultati delle dirette concorrenti, la cui andatura, per fortuna, continua a essere claudicante. Ma per quanto si potrà ancora fare leva sui risultati delle altre? E per quanto si potrà andare avanti con quel deprimente zero nella casella dei gol fatti? Per Stellone la fase offensiva è un disastro: appena una rete in 4 sfide (media 0,25). Il tecnico è riuscito a far peggio dei predecessori per quel che riguarda le reti realizzate.

Per Cannavaro 16 gol in 17 gare (media 0,94), per Caserta 4 in 6 partite (media 0,66). Va bene non prenderle, ma se poi non segni, i punti salvezza non cadono mica dal cielo. Il Benevento è sempre più il peggior attacco della serie B, le sue punte non solo non fanno gol, ma non sono neppure in grado di andarci vicino: niente tiri scoccati verso la porta, una mezza spezzata di testa di La Gumina e poco altro contro gli altoatesini. Ha prodotto più il ragazzino, Lorenzo Carfora, in 45 minuti che gli altri due attaccanti nelle quattro partite con Stellone in panchina. Vedere La Gumina stoppare un pallone di petto al limite dell'area e la palla che rotola 15 metri indietro oppure osservare Simy saltare a vuoto o fuori tempo e non tenere un pallone che sia uno corrisponde davvero a un fragoroso esercizio di illimitata pazienza. A peggiorare un quadro già tinte abbastanza fosche, ci sono gli errori di formazione più che evidenti contro il Sudtirol.

L'organico è al di sotto della mediocrità, mancavano una decina di elementi ma Stellone ci ha messo del suo: tanti, troppi giocatori fuori ruolo. Con il ragionamento del piede invertito ne ha piazzati tre dalla parte opposta a quella dove, a rigor di logica, sarebbero dovuti essere. In più Koutsoupias, che si fa fatica a capire pure che ruolo possa avere, sistemato da trequartista e costretto a giocare spalle alla porta è stato un altro esperimento fallito. E Schiattarella non era in condizione di giocare neppure mezz'ora. Passi per il turnover, ma in una squadra che ha scarsa qualità tener fuori un giocatore come Acampora è un delitto. Foulon, colpevole sul primo gol, schierato a destra si è rivelata la scelta più sconsiderata che si potesse fare. Il belga è stato esposto a una magrissima figura, dato che con il destro ha difficoltà anche a stoppare palla. La gente ha cominciato a beccarlo e il terzino è andato in totale confusione. Stellone è stato costretto a toglierlo dal campo nell'intervallo. Nella ripresa non è che le cose siano migliorate, ma se non altro al suo posto è entrato un ragazzetto mingherlino che, a dispetto dell'altezza e di energie limitate, ha fatto vedere cosa dovrebbe fare un attaccante: avvicinarsi per il dai e vai, muoversi in sintonia con i centrocampisti, corriere dietro agli avversari se si commette un errore, accelerare quando serve, cercare l'uno contro uno. Ma soprattutto ha fatto vedere cosa significa dribblare e calciare in porta. Ci ha provato a più riprese il 17enne, che siamo sicuri rivedremo in campo anche a Terni, ma è ovvio che non poteva fare la guerra da solo.

Ora la speranza è quella di riavere almeno Pettinari per Terni, dove ci saranno di sicuro i rientri di Leverbe e Improta, che hanno scontato il turno di squalifica. A dar man forte alla difesa pure Capellini, con qualche giorno di allenamento in più. A Terni ci sarà pure Vokic (già tra i convocati per il Sudtirol), che quest'anno ha all'attivo. Altra tegola riguarda El Kaouakibi, già fermo da qualche giorno, per il quale gli esami strumentali hanno confermato lo stiramento al bicipite femorale. Il marocchino sarà costretto a star fuori per almeno un mese e va ad allungare l'elenco dei lungodegenti. Il Benevento contro la Ternana deve subito rimediare all'ottava sconfitta casalinga con una prestazione diametralmente opposta a quella di mercoledì: ma per quello che si è visto in campo con il Sudtirol, sono rimaste davvero poche le risorse a cui aggrapparsi per cercare di evitare la retrocessione.



Sono intanto una cinquantina i tagliandi del settore ospiti del "Libero Liberati" venduti fino alle 19 di ieri.
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Il Mattino