PESCARA - «Prima o poi questa prima sconfitta doveva arrivare». Usa la diplomazia Filippo Inzaghi per provare a spiegare il pesante ko...
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Nonostante la sconfitta, il Benevento è rimasto in testa alla classifica e con la possibilità di allungare nei prossimi match. Gare che saranno degli scontri diretti, per cui sarà necessario un altro tipo di approccio rispetto a quello di ieri. «La sconfitta non deve assolutamente cancellare quanto fatto di buono nelle prime otto gare. Ora abbiamo due gare casalinghe, chiediamo scusa ai tifosi, ai quali avremmo voluto regalare un risultato positivo, siamo ancora in testa alla classifica e già da mercoledì rivedremo la solita squadra», aggiunge con certezza Inzaghi. Difficile capire quando iniziano i demeriti del Benevento e cominciano i meriti del Pescara. «Mi aspettavo questo Pescara, ha giocatori di livello e credo che lotterà per la promozione».
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Protagonista in negativo è stato Luca Caldirola, così come tutta la difesa dei giallorossi. Nel finale ha anche concesso un rigore, definito da lui stesso «molto generoso», per usare un eufemismo: era inesistente. E l'ex Werder Brema ammette che è stata una giornata negativa sin da subito. Il tracollo è arrivato poi nella ripresa. «Questa sconfitta ci fa rabbia, per come è arrivata, per i quattro gol presi. Facciamo mea culpa, però non dobbiamo farne un dramma, restiamo coi piedi per terra e proviamo a sfruttare già la chance di mercoledì con la Cremonese per rifarci, con l'aiuto della nostra gente, perché abbiamo bisogno dell'aiuto del pubblico».
Esulta, invece, Luciano Zauri, che con questa convincente vittoria ha sistemato qualche vite che stava saltando sulla propria panchina, adesso un po' più salda. Il tecnico del Pescara afferma: «Abbiamo fatto una grande partita e ci vorrebbe un po' di continuità. Abbiamo gli elementi in tutti i reparti per poter fare bene, conta solo l'atteggiamento. Dispiace per le prestazioni precedenti che non abbiamo fatto. Dal punto di vista dell'atteggiamento non siamo mai cambiati. Nel calcio non c'è equilibrio e, a volte, dovrebbe esserci». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino