Benevento, primo test ok: vittoria in rimonta sulla Reggina

Benevento, primo test ok: vittoria in rimonta sulla Reggina
Lavori in corso, com'è giusto che sia. Il primo, vero test stagionale mette in mostra un Benevento ragionevolmente ancora in cantiere, ma con interessanti prospettive...

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Lavori in corso, com'è giusto che sia. Il primo, vero test stagionale mette in mostra un Benevento ragionevolmente ancora in cantiere, ma con interessanti prospettive di crescita. Di positivo, al di là del risultato, ci sono meccanismi che incominciano a funzionare (molti altri ancora da oliare) e l'inserimento dei nuovi (perlomeno quelli disponibili) che si va gradualmente perfezionando. L'intesa tra i reparti è a un discreto livello, il tandem Glik-Caldirola, visto solo per un tempo, sembra offrire sufficienti garanzie. Mancano ancora un po' di qualità a centrocampo e una maggiore mobilità (mista a intercambiabilità) sul piano offensivo. Il livello di condizione atletica è l'aspetto più incoraggiante, d'altro canto il Benevento è la prima squadra di A a essere andata in ritiro e sarà una delle ultime a scendere in campo, avendo anche una settimana in più per migliorare la tenuta fisica.


Accade tutto nella ripresa e il punteggio finale lo determinano i giallorossi, nel bene e nel male. Un madornale errore di Tello, che si lascia andare a un passaggio in orizzontale dalla linea di fondo verso l'area di rigore, consente alla Reggina di passare in vantaggio con Loiacono, che appostato tutto solo in area di rigore ringrazia e infila comodamente nella porta sguarnita (Montipò si era portato al limite per ricevere lo scarico). Poi il micidiale uno-due piazzato dagli uomini di Inzaghi la ribalta nel giro di 8'. Prima Moncini raccoglie il traversone mancino di Foulon (uno dei più pimpanti) e trova la zampata sottomisura che sorprende Guarna, poi Improta, subentrato, aggancia il cross dalla destra di Del Pinto, prende la mira e scarica un fendente che impatta sulla parte bassa della traversa e si infila in rete. Nel mezzo cose buone e altre meno, da ambo le parti. In precedenza un primo tempo abbastanza scialbo, espressione di un partita che doveva alimentarsi sul piano del ritmo e che avrebbe dovuto acquisire intensità poco alla volta. Diverse e pesanti le assenze per SuperPippo: capitan Maggio, Lapadula, Viola, Volta, Tuia, Antei e l'ultimo arrivato Dabo. Poche rotazioni sul piano difensivo (al punto che Inzaghi è costretto a schierare, nel secondo tempo, Tello terzino destro il quale, al netto dell'amnesia sul gol ospite, ha fatto intravedere una discreta padronanza). La Reggina di Mimmo Toscano si è dimostrata avversario ostico, raramente ha prestato il fianco e si è sbilanciata, e nel complesso ha ostentato buone trame. In B si farà rispettare. Inzaghi ha utilizzato tutti tranne Vokic e Gori, inclusi i giovanissimi Basit, Rillo e Di Serio, per i quali si sta valutando il da farsi sul mercato: ciascuno di loro può uscire in prestito per fare esperienza, ma si tratta di operazioni che verranno intavolate verso la fine del mese. Una ripresa piacevole e meno ingessata ha esaltato le caratteristiche di alcuni singoli come Foulon e Tello, inesauribili stantuffi sulle corsie. All'altezza Montipò, sempre pronto e incolpevole sul gol amaranto. Qualche giocata e poco altro per Caprari, cui Inzaghi ha concesso una mezz'ora. Bene anche Glik tra i nuovi, benino Ionita. Per entrambi solo un tempo, il primo. Già rilevante la forma di Moncini, Caldirola, Improta, Tello, Hetemaj. Indietro Letizia, che si è allenato poco tra Seefeld e il ritorno nel Sannio, e Schiattarella, in fase di carburazione.


Nel complesso un test che può soddisfare Inzaghi, anche se a fare la differenza sarà quello di sabato prossimo con la Lazio. Il tecnico piacentino, per la sfida in famiglia con il fratello Simone all'Olimpico, avrà di sicuro due elementi in più su cui contare, ovvero Dabo, che a Firenze si è allenato con regolarità e dovrebbe essere già a buon punto, e Lapadula, che è partito in ritardo. In settimana potrebbe Riprendere ad allenarsi pure qualche altro tipo Maggio, che però ha bisogno di un lavoro specifico, mentre per gli altri la sensazione è che occorrerà attendere ancora un po'.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino