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Prima i colpi in attacco, poi tutto il resto. Il Benevento si sente abbastanza coperto in difesa e a centrocampo e non ha fretta, ma là davanti deve necessariamente cambiare qualcosa. La squadra va a segno troppo poco e il reparto che necessita di un parziale restyling è senza alcun dubbio quello offensivo. Il Benevento è terzultimo per gol realizzati (solo 17 in 19 partite, con una media di 0.89 a gara) e al Ciro Vigorito l'anemia si accentua, visto che i giallorossi hanno racimolato appena 7 reti in 10 apparizioni. Quello del Benevento, in casa, è l'attacco più annacquato della serie B, un triste primato che i sanniti condividono con altre squadre.
Il paradosso è che la squadra di Caserta con Insigne, Lapadula, Elia, Moncini, Sau, Di Serio e Brignola, tutti mandati via in estate in quanto ritenuti sacrificabili, a cinque giornate dal termine dello scorso campionato poteva vantare il miglior attacco, mentre quella attuale, con giocatori del calibro di Simy, Ciano, La Gumina in aggiunta ai vari Forte e Farias già in organico lo scorso anno, arranca e fa una fatica immane a trovare la via della rete. Un trend partito con lo stesso Caserta in avvio di stagione e proseguito con Cannavaro nel prosieguo e fino al giro di boa. Per questo occorrono interventi urgenti sul fronte avanzato, e in questo momento la lenta carburazione delle dinamiche del mercato di B non sta aiutando il Benevento. Per questo la società si sta muovendo nel tentativo di pianificare al più presto qualche operazione, sia in entrata che in uscita.
L'ideale sarebbe che a trovare una sistemazione fosse Simy, ma l'ingaggio elevato (900mila euro, di cui la metà a carico del club giallorosso) e i numerosi (e fastidiosi) bonus inseriti nel contratto (quelli la scorsa estate rallentarono non poco la trattativa fino a rischiare che saltasse) rendono davvero complicata l'uscita del nigeriano, che tra l'altro continua a rifiutare qualsiasi destinazione fuori dall'Italia.
La lista dei nomi si è ulteriormente ristretta, perché ieri Galliani con un post ha letteralmente tolto dal mercato Christian Gytkjaer, il preferito di Foggia. Ergo restano Sebastiano Esposito, Gennaro Tutino e Pablo Rodriguez. Tutino è il più gradito a Cannavaro e Foggia ne sta discutendo col Parma, mentre Sebastiano Esposito, gioiellino del'Inter classe 2002, è in cerca di rilancio dopo un avvio di stagione complicato all'Anderlecht. Lo scorso anno però ha fatto bene in Super League svizzera col Basilea (23 presenze condite da 6 gol e 5 assist). Il procuratore è Giuffredi con cui il diesse sannita ha ottimi rapporti, ma il ragazzo piace a diverse squadre. Attenzione a Pablo Rodriguez, sul quale Foggia ha chiesto informazioni quando ha parlato con Corvino di Listkowski. Anche lo spagnolo classe 2001, canterano del Real, è in uscita. A Lecce non ha mai trovato grande spazio, ma per quel poco che ha giocato ha sempre segnato con regolarità. Vede la porta come pochi, è sgusciante, veloce negli spazi stretti e si adatta come prima o seconda punta e pure da esterno nel tridente all'occorrenza. C'è poi la suggestione Coda, messo il lista di sbarco dal Genoa che però non fa sconti: 1,5 milioni per il cartellino di un 34enne con un triennale da 900mila euro a stagione. Uno stipendio che il Benevento potrebbe eventualmente accollarsi soltanto se, oltre a Forte, andasse via anche Simy. Foggia e Coda mantengono un ottimo rapporto, si sentono spesso e la destinazione sannita sarebbe ben accetta dall'Ispanico, che si riavvicinerebbe alla sua Cava de' Tirreni e nel Sannio ritroverebbe il suo miglior amico, ovvero Gaetano Letizia. Per adesso non c'è stato neppure un ammiccamento, ma nel calcio mai dire mai. Oreste Vigorito non è nuovo a colpi ad effetto. Se decidesse di riprendersi Coda, difficilmente qualcuno riuscirebbe a fermarlo.
Il Mattino