Benevento poco incisivo: servono gol

Lo stop d Ciciretti e Lanini mostrano i limiti della squadra

Il Benevento
Quello che doveva essere un turno favorevole si è rivelato nefasto per la classifica del Benevento. Il pareggio col Monterosi ha riaperto vecchie ferite e fatto riemergere...

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Quello che doveva essere un turno favorevole si è rivelato nefasto per la classifica del Benevento. Il pareggio col Monterosi ha riaperto vecchie ferite e fatto riemergere questioni ataviche sulla finalizzazione, problemi in zona-gol che la squadra si porta dietro da tempo immemore e che con l'infortunio di Lanini e le non perfette condizioni di Ciciretti hanno ripreso ad acuirsi.

L'alert del Benevento

Equilibri troppo sottili là davanti, basta togliere due pedine e la luce si spegne, perché gli altri interpreti non sono o non si stanno rivelando all'altezza. Basti pensare che per segnare al Monterosi, una formazione che tra qualche settimana potrebbe essere in D, Pinato è stato costretto ad entrare in porta con tutto il pallone. Di contro, Juve Stabia e Avellino continuano a sfoderare attacchi-mitraglia, rifilando un 4-1 e un 6-1 a Messina e Picerno (non esattamente squadre materasso) che permettono agli stabiesi di chiudere virtualmente ogni discorso per la promozione diretta, che potrebbero già festeggiare a Benevento, e agli irpini di risorgere proprio in corrispondenza della Pasqua, portandosi a -2 dai giallorossi in attesa dello scontro diretto.

E adesso il calendario più delicato ce l'hanno gli uomini di Auteri, che nelle ultime quattro giornate dovranno affrontare due derby di fila, più un Latina in netta ripresa e un Catania che rischia seriamente di essere risucchiato in zona playout. Come complicarsi la vita da soli, perdendo in casa con il Monopoli e pareggiando con la penultima in classifica che gioca a 200 chilometri dalla propria sede: il discorso è molto più articolato perché bollarli come banali incidenti di percorso sarebbe un grosso errore.

Le avvisaglie

In realtà sono dei segnali da raccogliere in vista della post-season dove sarà opportuno farsi trovare pronti e con il morale alto, evitando di arrivarci in caduta libera. Un punto in due partite è un bottino troppo misero per una squadra che aspiri ad essere promossa attraverso i playoff e che troverà rivali agguerritissime, come le altre seconde Padova e Torres che al momento hanno rispettivamente 7 e 10 punti in più dei giallorossi, come la Carrarese che da terza ha fatto 2 punti in più, come il Vicenza che sempre da terza ha quattro punti in meno ma anche una partita in meno.

E come l'Avellino, che aspetta il Benevento al varco lunedì 15 aprile per fargli la festa e scavalcarlo in classifica. «È il momento delle scelte», Auteri lo aveva lasciato intendere alla vigilia della sfida di Monterosi. La società ha «punito» Ferrante mandandolo in tribuna, ma qualcos'altro deve essere successo tra la partenza per il ritiro e il match di sabato, perché altrimenti, se fosse stato per la reazione dopo il mancato ingresso in campo con il Monopoli oppure per il successivo post sui social, l'argentino sarebbe stato semplicemente escluso dai convocati. Il giovane Perlingieri titolare a sorpresa, preferito a Marotta e Ciano e sostituito dopo Starita: gerarchie che cambiano rapidamente e anche un messaggio da inviare agli altri componenti del reparto. Non è un caso che il ragazzo sia stato il migliore in campo.

Combattivo, volitivo, subito a suo agio e capace di mettere in mostra il suo repertorio senza accusare minimamente il contraccolpo psicologico di un esordio tanto sognato ma che mai si sarebbe immaginato avvenisse così velocemente. Pinato da trequartista dietro le due punte è una soluzione parsa adatta al tipo di partita, ma che lascia più di una perplessità in ottica Juve Stabia. Con le vespe cosa accadrà? Dopo che ha fatto così bene Perlingieri sarà riproposto? E il 3-4-1-2? Domande che hanno una settimana di tempo per trovare risposta. Di sicuro rientrerà Ciciretti, che avrà nel frattempo smaltito la contrattura all'adduttore, gli unici assenti dovrebbero essere Lanini e Meccariello.

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Il Mattino