Benevento, sprint Asencio: Bucchi punta sul suo recupero

Benevento, sprint Asencio: Bucchi punta sul suo recupero
Il match di La Spezia sarà il primo, vero bivio stagionale per il Benevento. Un appuntamento in cui il confine fra il trionfo e la disfatta sarà molto sottile....

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Il match di La Spezia sarà il primo, vero bivio stagionale per il Benevento. Un appuntamento in cui il confine fra il trionfo e la disfatta sarà molto sottile. D'altro canto non c'è nessun torneo più border-line di quello di B, dove bastano un paio di vittorie per proiettarti nelle zone nobili della graduatoria e qualche battuta d'arresto per farti perdere di colpo prospettive ed entusiasmo. Un campionato ricco di insidie, con una miriade di vie di fuga e uscite secondarie che il Benevento sta interpretando senza distaccarsi molto dal copione principale.


I giallorossi sono ad un iniziale punto di svolta: con un successo piomberebbero al terzo posto a pari punti con la Salernitana e a due lunghezze dal Pescara vice capolista (e con una gara in meno rispetto ad entrambe, avendo già osservato il turno di riposo) spazzando via, almeno temporaneamente, tutte quelle voci dannose che continuano a circolare sui rapporti interni allo spogliatoio. Una sconfitta, oltre a mettere pressione sulla panchina di Bucchi (anche se il presidente Vigorito, almeno per ora, non pare assolutamente intenzionato ad operare cambi in corsa) li costringerebbe ad una parziale, sfiancante rincorsa. Un pari, probabilmente, rinvierebbe lo stesso discorso di una settimana, in occasione dell'incontro casalingo con il Perugia e in attesa della doppia sfida con Palermo e Verona. Il Benevento arriva alla partita di domenica sofferente sul piano numerico ma arrabbiato per i due punti sfumati nel finale a Carpi: Cristian Bucchi nel ritiro dell'Hotel «Touring» di Coccaglio, dove la squadra è arrivata ieri in tarda mattinata, da una parte è costretto a fare la conta dei disponibili, dall'altra segue con estrema attenzione il lavoro di quelli che non sono ancora out per la gara dell'«Alberto Picco».
 
Il riferimento è a Nocerino, Asencio e Letizia. Per il primo non si nutrono molte speranze, per gli altri due c'è invece qualche possibilità in più. Gli staff medico e fisioterapico cercheranno di fare il massimo per renderli arruolabili in tempi record, considerato che c'è l'opportunità di aspettare fino a domenica mattina per valutarne i progressi. Nella seduta di ieri pomeriggio i due calciatori partenopei si sono allenati a parte insieme a Tuia, Bukata, Maggio e Improta. Questi ultimi non saranno disponibili unitamente a Costa, Del Pinto (rimasti fermi per fare terapie insieme con Asencio, la cui spalla rimane sotto stretto monitoraggio) e Tello (squalificato, ma nonostante questo si è allenato col gruppo). Da aggiungere Antei, che suda e sgomita col resto della ciurma ma ancora non può essere considerato al top della condizione e probabilmente non ha neppure i 90 minuti nelle gambe. Oggi nuova seduta pomeridiana nella quiete della Franciacorta, con Bucchi che sarà come sempre in attesa di buone notizie per evitare di mettere in campo una formazione obbligata e ritrovarsi pure privo di alternative. Il rischio, purtroppo concreto se nessuno degli incerti dovesse riuscire a rientrare, è di presentarsi a La Spezia senza ben 9 pedine (più un'altra non utilizzabile sin dall'avvio) e con la necessità di ricorrere ad un assetto tattico dettato più dalla penuria di uomini che da un'esigenza funzionale. La conseguenza di impelagarsi in situazioni di gioco, movimenti e meccanismi mai provati prima o magari soltanto per qualche ora nei giorni precedenti, in tal caso sarebbe in agguato.


La Lega di B preferisce non cambiare il direttore di gara. Per questo ha riconfermato lo stesso designato per la partita rinviata il 30 ottobre scorso. Si tratta di Antonio Di Martino di Teramo, con cui il Benevento ha vinto 4 volte (l'ultima con il Catania 1-0 in Lega Pro il 17 aprile del 2016, complice l'indimenticabile gol di Campagnacci) e perso solo in una circostanza (l'unica volta in B, a Cittadella l'8 aprile 2017). Una sorta di portafortuna per i giallorossi, ma con lui a fischiare in B, in trasferta si vince poco (3 blitz esterni su 36 incontri diretti): occorre invertire il trend. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino