Braglia, ora mi aspetto un Avellino di spessore

Braglia, ora mi aspetto un Avellino di spessore
Fidelis Andria con il nuovo inquilino della panchina, Ciro Ginestra che ha rilevato Luigi Panarelli, l'ex esterno dei lupi ai tempi di Colomba prima e poi di Nanu Galderisi. A...

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Fidelis Andria con il nuovo inquilino della panchina, Ciro Ginestra che ha rilevato Luigi Panarelli, l'ex esterno dei lupi ai tempi di Colomba prima e poi di Nanu Galderisi. A seguire, mercoledì, la sfida infrasettimanale al Massimino col il Catania di Baldini, minacciato dall'onda lunga del fallimento e, infine domenica, il derby casalingo con la Paganese degli ex Castaldo e Zito che da sorpresa del campionato, inizia a zoppicare. Insomma, un trittico di fuoco sotto tanti aspetti e soprattutto determinante per spazzare definitivamente le polemiche che minacciano di materializzarsi di nuovo domani dagli spalti dello Stadio degli Ulivi. Credo che dobbiamo convincere e convincerci che i rapporti si recuperano solo con i risultati che sono frutto del lavoro. In settimana la squadra lo ha fatto e bene esordisce Piero Braglia -; certo, le sconfitte generano scosse come quella incassata dall'Andria domenica a Potenza. Se poi aggiungi il cambio di allenatore, è normale che la sfida di domani che per loro sarà la gara della vita, presenterà più insidie del solito, quindi dobbiamo essere consapevoli di dover affrontare l'avversario con più cattiveria, cinismo e mettendoci la massima concentrazioni che riduca all'osso il margine di errore. Il futuro dell'Avellino a medio raggio? si chiede Braglia sì, esiste, ma ci penseremo da lunedì mattina, preparandoci per la sfida infrasettimanale con il Catania e poi con la Paganese; ora c'è l'Andria da affrontare e mi auguro che l'interpretazione e la reazione saranno le stesse viste con il Francavilla.

Ovvio che mi attendo una gara difficile, ma mi attendo una gara degna di un Avellino, una partita di spessore. Una settimana, quella dopo la vittoria interna con il Francavilla, che ha registrato inevitabilmente delle reazioni diverse ed a cui si sono aggiunte poi anche alcune scelte tecniche a proposito del tipo di modulo, da parte di Braglia. Noi lavoriamo in base a quello che abbiamo dice l'allenatore toscano -, come è successo nell'ultima sfida, allorchè due giocatori sono stati sostituiti, vedremo da qui a domenica se sarà il caso di rifarlo. I segnali sono di una squadra che sta bene, che sta crescendo che fortunatamente almeno in questa settimana, grossi problemi non ne ha avuti e quindi bisogna continuare su questa traccia, cercare di capire e bene le nostre qualità e considerando le tre sfide di fila, dovremo utilizzare chi si farà trovare pronto e non gettare nella mischia i nuovi: non mi piace e non sarebbe corretto, ma tutti devono e dovranno partecipare per dare una mano a questa squadra. In cui tutti, a proposito di giovani e di responsabilità, pensiamo a Gagliano, che non ha espresso ancora il meglio di sé, come pure Maniero, Plescia e Messina. Tutti possono darci una mano, inserendoli in un tessuto che abbia buone ed importanti trame. Sento parlare qualcuno di gerarchie cambiate: io alleno un gruppo di 25 persone, merita di giocare chi sta meglio, l'età anagrafica non mi interessa. Gagliano è un esempio, e spero serva anche ad altri che al momento sono fuori solo perchè non intendo rischiarli e tenerli pronti all'uso per poter poi avere con continuità e sicurezza di condizione, una mano importante in futuro. Ribadisco però che qui nessuno ha il posto assicurato, come me d'altronde, gioca sempre e solo chi è in condizione. Fatto è che continua Braglia ognuno ha una testa diversa ed a volte non riesci nemmeno a capire gli sbalzi di rendimento ma sono i calciatori che devono rendersene conto e riparare, io posso provare a fargli capire delle cose. Certo è che qualcuno reagisce meglio rispetto ad altri che fanno più fatica, ma sono sicuro che alla fine tutti daranno il massimo e faranno bene nel corso della stagione.
 

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Il Mattino