Serie A, 43 giorni per uno scudetto: Juve, Lazio e Inter pronte allo sprint

Serie A, 43 giorni per uno scudetto
Ci sono le date e ci sono gli orari, per ora di 94 delle 124 partite che restano da giocare per chiudere il campionato 2019/20, fermato dal coronavirus. Perché il programma...

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Ci sono le date e ci sono gli orari, per ora di 94 delle 124 partite che restano da giocare per chiudere il campionato 2019/20, fermato dal coronavirus. Perché il programma delle ultime 30 gare, ovvero le tre giornate finali (indicativamente 25-26 e 28-29 luglio; 1 e 2 agosto), verrà stilato quando sarà chiaro quali gare dovranno necessariamente disputarsi in contemporanea per una questione di “regolarità”. Ma da oggi si può riassaporare la serie A che ritorna, in una maratona lunga 43 giorni, dal 20 giugno alle ore 19,30 all’ultimo match - in notturna - di domenica 2 agosto. Si ricomincia dallo stadio Grande Torino, con i granata che sfideranno il Parma nel primo dei quattro recuperi della 25ª giornata. La sera stessa toccherà alle 21,45 a Verona-Cagliari. Due partite anche il giorno dopo, domenica 21 solstizio d’estate, con gli stessi orari: 19,30 Atalanta-Sassuolo e 21,45 Inter-Samp. Accontentati i calciatori: ridotte al minimo le partite pomeridiane delle 17,15. In queste prime 94 gare saranno solo 8, con due big-match: Milan-Roma domenica 28 giugno e Juve-Toro sabato 4 luglio. Coinvolte 15 formazioni (il Genoa concederà il bis), esentate le “roventi” Lecce, Napoli e Cagliari e anche Fiorentina e Udinese. Gli slot orari 19,30 e 21,45 si spartiscono 43 gare a testa, con il pre-serale a farla da padrone le domeniche e il notturno a imperversare il mercoledì. Ma si giocherà praticamente tutti i giorni (solo 6 le date libere dal 20 giugno al 23 luglio compresi) e la sfida scudetto Juventus-Lazio andrà in scena lunedì 20 luglio alle 21,45.


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Da ufficializzare resta la Coppa Italia, parecchio dibattuta per le proteste di Inter (costretta subito a un tour de force più pesante rispetto alle rivali) e Milan (che vede nel trofeo una porta per l’Europa, ma allo Stadium non avrà Ibra infortunato). C’è da ottenere dal governo la deroga al Dpcm che vieta qualsiasi manifestazione sportiva prima del 15 giugno. L’accordo per le semifinali di ritorno sembra essere stato raggiunto per venerdì 12 e sabato 13 (24 ore di anticipo rispetto agli iniziali 13 e 14 giugno), con finale confermata a Roma mercoledì 17. I match: Napoli-Inter (andata 1-0 per i partenopei) e Juventus-Milan (1-1 il risultato di San Siro).

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Dita incrociate, quindi, nella speranza di riuscire ad ultimare questo lungo sprint estivo, assegnare lo scudetto e decretare qualificazioni in Europa e retrocessioni grazie a vittorie, pareggi e sconfitte maturati in campo con la formula tradizionale. Ma se malauguratamente il Covid dovesse tornare a turbare le nostre vite, se quindi arriveranno nuove positività nelle squadre costrette a quarantene di 15 giorni e a interrompere di nuovo gli allenamenti rendendo impossibile andare avanti toccherà al Piano B o al Piano C. La prima alternativa escogitata dalla Figc è quella dei play off, formula collaudatissima in molti altri sport di squadra (basket su tutti) tirata in ballo spesso in passato per il calcio, ma l’amore non è mai nato. E non è sbocciato nemmeno adesso, perché le griglie di definizione della corsa scudetto e di quella salvezza non piacciono quasi a nessuno. Il Piano C, invece, resta avvolto nel mistero. Il presidente Gravina ha parlato di un algoritmo, quindi di una formula matematica, capace di garantire equità e di cristallizzare la classifica assegnando meriti e demeriti più vicini a quanto espresso sul campo. I parametri che userà il computer saranno, grosso modo: andamento in casa, andamento in trasferta, gol segnati e gol subiti in casa e fuori. Strumento che, però, in via Allegri garantiscono sarà utilizzato soltanto se la malaugurata nuova interruzione avvenisse dopo almeno 4 turni disputati. Ma adesso è ora di rimettere la palla al centro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino