L’algoritmo non assegnerà lo scudetto. I play-off diventano un piano di riserva solo se il campionato non riparte. Queste le ipotesi decise ieri dal presidente della...
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A rendere la situazione meno drammatica è arrivato, ieri, il parere del professor Vincenzo Salini, primario al San Raffaele di Milano e membro della commissione medico-scientifica della Figc: «Nel tempo il protocollo dei 14 giorni di quarantena potrebbe cambiare. Se con un contagiato si ferma tutto? Se si dovesse fermare più di una squadra sì, con una sola probabilmente ci sarebbe ancora spazio per concludere il campionato. Ci sono condizioni cliniche ed epidemiologiche che ci fanno pensare che il virus stia scemando». E speranze di far tornare anche il pubblico sugli spalti le dà il virologo Matteo Bassetti, del San Martino di Genova: «Tifosi allo stadio? Se riaprono cinema e teatri, con i distanziamenti necessari potrebbero riaprire anche gli stadi, ovviamente con le giuste misure».
E, mercoledì 17, si attende dall’esecutivo dell’Uefa chiarezza sul futuro delle coppe. Sulla formula della Champions ieri è trapelato un nuovo possibile scenario: una Final Eight da disputarsi a Lisbona. Un mini torneo da disputare allo stadio Da Luz, con lo Josè Alvalade in appoggio. L’Eca chiede inoltre un anticipo al 22 della finale, per lasciare più distanza con l’inizio della prossima stagione. L’ostacolo sono le tv, che non vedono di buon occhio a fini commerciali un mini torneo concentrato su più giorni. Monaco e il Wanda Metropolitano di Madrid sono altre ipotesi di cui si discuterebbe per la finale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino