La Salernitana ha scelto di andare allo scontro con Alessio Cerci: proporrà un taglio drastico del suo stipendio, il 25%. Lo hanno deciso i co-patron granata Lotito e...
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LA ROTTURA
L'inizio delle «carte bollate» coincide con lo sfilacciamento del rapporto: è rottura, separazione in casa, la strada della «purga» è la coda velenosa di un matrimonio mai sbocciato. È durato in campo appena 54' di gioco, spalmati in 4 partite, anzi «gettoni»: l'ultima volta fu il 26 ottobre contro il Perugia. Cerci in campo 2', il tempo di perdere il pallone e innescare involontariamente il contropiede degli umbri. Lotito entrò in tackle senza citarlo. Ventura aggiunse: «Siamo al bivio, è il momento nel quale un calciatore è oppure non è». Gli era parso di notare un risveglio in allenamento, poi è tutto precipitato: ginocchiata fortuita ricevuta da Pinto, la riabilitazione, la «storia» su Instagram che è diventata un boomerang. Cerci negli ultimi giorni è stato indicato da tutti come «scommessa estiva, ci abbiamo provato». Era l'8 agosto e i giornalisti vennero dribblati facendo uscire il calciatore da una porta secondaria; Cerci firmò in sede e posò davanti alla scenografia Happy; la notizia che sul sito ufficiale annunciava il suo ingaggio era accompagnata dall'immagine del calciatore che indicava il logo del centenario stampato sul petto, anzi sul cuore. Ora Cerci è solo, distante, dietro la lavagna. Ieri si è allenato in disparte, su un altro campo - il primo del Mary Rosy, lato strada - mentre il preparatore batteva le mani per scadenzare il ritmo e la frequenza degli esercizi e il giardiniere tagliava l'erba passando con il trattorino. Ufficialmente si chiama «riatletizzazione» ma in realtà è distanza siderale. Lui sul primo campo e i compagni più lontani, almeno cento metri, su un altro rettangolo di gioco, radunati dall'allenatore Ventura (molto pensieroso), divisi in quattro gruppi. Poi la separazione è diventata marcata ad ora di pranzo.
LA RIPRESA
Il team manager Salvatore Avallone ha atteso che i granata raggiungessero il pullman sociale diretto a Paestum, sede del ritiro. Assente Pinto: il terzino ha ancora dolore al ginocchio e doveva svolgere terapie ma anche rinnovare la visita medica annuale per l'idoneità sportiva, scaduta a dicembre. E Cerci? Non aggregato, niente rigatoni all'amalfitana, petto di pollo, insalata. È sbucato nel parcheggio mezz'ora dopo: si è infilato in auto ed è andato via. Pullman sociale in direzione Sud e Cerci ha proseguito nella direzione opposta, verso Nord, verso il centro cittadino dove ha preso casa. Fino a quando? «Ci riuniamo alle ore 14 con la dirigenza per decidere la strategia da attuare», aveva anticipato al telefono l'avvocato Gian Michele Gentile. Nel proprio studio ha ricevuto i co-patron Lotito e Mezzaroma per decidere in che modo sanzionare Cerci. Poi gli hanno inviato la pec, mentre la squadra ritornava al Mary Rosy per svolgere la seduta pomeridiana insieme a Jallow, quest'ultimo in permesso mattutino per motivi logistici (aereo atterrato a Roma alle ore 10). In ritiro ci sono anche i giocatori inutilizzabili a Pescara, a causa della squalifica. Ventura dovrà sostituire il difensore Karo, i centrocampisti Di Tacchio e Kiyine. Ieri Heurtaux ha accelerato: il francese dovrebbe essere inserito nel terzetto dei difensori titolari, insieme a Migliorini e Jaroszynski. A destra, sulla fascia, pronto ancora Lombardi, poi Akpa Akpro, Dziczek, probabilmente Maistro, infine un ballottaggio tra Lopez e Cicerelli, in base all'atteggiamento tattico e alle caratteristiche dell'avversario. In attacco e in attesa del mercato, dovrebbero essere riconfermati Djuric e Gondo.
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Il Mattino