La tempesta è stata evitata ma il porto sicuro per l'Us Avellino 1912 resta ancora lontano. Quale sarà e quando la nave ci arriverà è ancora tutto...
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La domanda è quella che si pongono tutti: dai tifosi agli stessi protagonisti marginali e non di tutto questo caos. Claudio Mauriello e Gianadrea De Cesare, le cui dimissioni saranno comunque ufficiali e operative solo a cessione avvenuta, sarebbero pronti a chiedere alla Procura della Repubblica di poter intervenire attraverso fondi Sidigas considerato che il bene Us Avellino 1912 rischia di depauperarsi. Questo vorrebbe dire, in caso di penalizzazione di quattro punti che non permetterebbe poi di accedere ai ripescaggi, che il valore non sarebbe più quello l'attuale, senza dimenticare anche che, dopo due penalità, scatta la radiazione del club dal campionato di Lega Pro. Rischi troppo alti che nessuno può permettere e che la stessa Procura valuterà, nel caso di richiesta, con la massima attenzione. La cifra complessiva è di 250mila euro circa. Quanto è già in cassa non è dato saperlo, così come non si sa se ci sono sponsor pronti a tendere una mano al club. Questa mattina comunque è prevista una riunione tra gli avvocati, Dario Scalella e l'amministratore giudiziario Francesco Baldassare per fare il punto.
Se Circelli ha chiesto a Baldassare almeno tre giorni di tempo per capire se sia possibile per lui continuare o meno questa avventura, anche l'Ap Green sarebbe pronta a riformulare l'offerta, ferma ad un milione e centomila euro, non prima di aver però prima analizzato documenti e bilanci, considerato che il gruppo è rimasto fermo alla situazione di oltre un mese fa. I dubbi restano ed anche i punti oscuri come per esempio il famoso diritto di «recompra» che Gianadrea De Cesare avrebbe ottenuto dalla cordata IzzoCircelli. Sarebbe di circa due milioni e quattrocentomila euro, ma si tratta di una cifra indicativa, destinata a salire a seconda del valore della rosa e della posizione in classifica della squadra al momento della nuova vendita. Rimarrà questo diritto di «recompra» alla firma del contratto davanti al notaio oppure no? Non è l'unica cosa che resta da scoprire.
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Il Mattino