Careca ai Quartieri spagnoli, l'omaggio a Maradona è da brividi

Careca ai Quartieri spagnoli, l'omaggio a Maradona è da brividi
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Un brivido. Che ti assale all'improvviso in quella piazzetta accanto a via Emanuele de Deo, una salita dei Quartieri spagnoli che dal 25 novembre di due anni fa - il giorno della morte di Maradona - è luogo di culto. C'è Careca davanti al murale del suo e nostro Capitano, davanti a maglie e foto che sono state deposte da tifosi e fedeli del Diez. Antonio è commosso al ricordo del suo compagno, il partner più forte che un attaccante avrebbe potuto avere nella sua carriera. E fa partire il coro “Diego Diego”. Cantano tutti, anche l'anziana signora affacciata dal suo terrazzo dove ha fissato una bandiera azzurra. «Care', sali per un caffé». 

Un brivido. E allora dalla piazzetta - dove l'ex capo ultrà Antonio Esposito detto Bostik, diventato imprenditore, ha sistemato tavolini e sedie e una bancarella che vende oggetti dedicati a Maradona - parte un altro coro. “Care' Care' tira la bomba”. I più giovani tifosi sono emozionati anche se i gol di Careca dall'87 al '93 li hanno visti soltanto su Youtube. Ma tanto è bastato per farli innamorare di quel ragazzo di 62 anni - nato nell'ottobre del 1960, 25 giorni prima del suo amico Diego - tornato a Napoli perché qui ha lasciato il cuore. Lo salutano ultrà che hanno i capelli grigi, mostrano foto degli abbracci sulla pista del vecchio San Paolo dopo le vittorie. C'è chi telefona al proprietario della celebre trattoria dei Quartieri spagnoli dove il ministro Di Maio ha fatto un balletto pochi giorni fa e chiede se è possibile aprire anche nel giorno di chiusura settimanale: «C'è Careca...».

È il fascino di questi personaggi. È la bellezza di una storia di vittorie, campioni e uomini. È una domenica speciale perché si sono riuniti Maradona e Careca, che canta “Diego Diego” e alza gli occhi al cielo.

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Il Mattino