Casertana, in campo solo dieci: positivi, quarantene e infortunati

Casertana, in campo solo dieci: positivi, quarantene e infortunati
Prima domenica di riposo forzato per la Casertana e per tutte le compagini del campionato di serie D per lo stop imposto dalla Lega Nazionale Dilettanti che ha stabilito la...

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Prima domenica di riposo forzato per la Casertana e per tutte le compagini del campionato di serie D per lo stop imposto dalla Lega Nazionale Dilettanti che ha stabilito la ripresa del torneo il prossimo 23 gennaio. Casertana che avrebbe dovuto affrontare il San Giorgio a Cremano, un derby che manca dall'8 febbraio del 2009 quando le due squadre militavano nel torneo di Eccellenza, poi vinto dai rossoblù che riscattarono immediatamente la retrocessione dal precedente campionato nazionale dilettanti.



Questo stop di due settimane, oltre alla già programmata sosta natalizia, avrebbe dovuto sorridere alla Casertana per preparare al meglio la seconda parte di stagione in considerazione del fatto che, per le note vicende extracalcistiche della scorsa estate, la compagine rossoblù ha iniziato a lavorare ad appena dieci giorni dall'inizio del campionato con notevole ritardo, quindi, nei confronti di tutte le altre formazioni del girone. La situazione vissuta dal gruppo rossoblù in queste settimane è stato al limite del surreale. Prima della ripresa della preparazione fissata per domenica 2 gennaio, il giro di tamponi ha individuato quattro elementi positivi al Covid-19, numero che è aumentato a sei nei giorni seguenti. La situazione, però, è divenuta ulteriormente complicata per l'ingente numero di giocatori infortunati che, di fatto, non hanno potuto prendere parte agli allenamenti dei giorni scorsi. Ben sette, infatti, i calciatori rossoblù attualmente in infermeria per acciacchi vari. In definitiva, il tecnico rossoblù Enzo Maiuri, alla luce delle tredici assenze tra infortunati e positivi al virus del Covid-19, nei giorni scorsi ha potuto contare esclusivamente su dieci elementi di movimento, più, ovviamente, i portieri.

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Nemmeno i numeri per fare una partitella in famiglia con buona pace del lavoro da svolgere dal punto di vista tattico che, chiaramente, non si è potuto fare. Insomma. non certo la condizione ideale per poter fare un programma di lavoro accurato e circostanziato per la seconda parte di stagione che, classifica alla mano, chiamerebbe la Casertana a tentare a un'ardua rimonta in classifica alla luce dell'attuale distacco dal vertice che adesso è di otto punti, ma potenzialmente potrebbe essere di undici qualora il Cerignola, avanti di cinque lunghezze rispetto ai rossoblù, dovesse fare bottino pieno in entrambe le partite che deve recuperare, ossia quelle contro Brindisi in trasferta e San Giorgio a Cremano davanti al pubblico di casa. Il fatto è che la Casertana è sì distante otto punti dalla vetta, ma con davanti cinque squadre per una rimonta che chiaramente si presenta ancor più complicata, a meno che non si innesti il turno già a partire dalla prossima partita di campionato.



Per poter tornare subito in serie C si dovrà giocoforza vincere il campionato poiché la strada dei ripescaggi resta sempre assai complicata essendo condizionata da tanti fattori. In caso di mancata vittoria del torneo cui farebbe da contraltare il miglior risultato possibile nei play off, condizione necessaria è essere a norma con i criteri infrastrutturali. Considerando il fatto che ad oggi ancora non è stato pubblicato l'avviso riguardante la gara per la ristrutturazione dello Stadio Pinto (il sindaco di Caserta Carlo Marino ha previsto tra in settimane i tempi necessari per tale provvedimento), appare difficile che per quella data si avrà un impianto che risponda ai criteri stabiliti dalla Lega Pro. Ma restiamo nel campo delle ipotesi, anche perché la serie C andrebbe conquistata sul campo e non dalla porta di servizio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino